Giulia Mazzoni: guardare nell'anima tra i tasti di un pianoforte

Giulia Mazzoni: guardare nell'anima tra i tasti di un pianoforte

Giocando con i bottoni(Bollettino / Artist First), disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming, è il disco d'esordio di Giulia Mazzoni, e comprende brani originali interamente composti ed eseguiti dall'artista, che fotografano sensazioni, immagini e ricordi della sua infanzia e del suo presente.
Ma è anche il titolo del suo ultimo singolo, accompagnato da un videoclip girato in animazione e diretto da Hermes Mangialardo, una vera e propria parabola sulla fantasia ed il coraggio di usarla che ricrea il mondo fantastico di Giulia, popolato da strani personaggi.
Abbiamo intervistato Giulia questo pomeriggio, che con una piacevole chiacchierata ci ha raccontato di lei, e ci ha permesso di entrare un po' di più nel suo mondo fatto di musica e fantasia.  
 

D. Iniziamo col dire che è già singolare, in un mondo declinato al maschile, trovare unA pianista, e per giunta molto giovane.  Figlia d'arte o è bastato quel fatidico incontro con il tuo primo pianoforte a far nascere la passione per i bottoni?
R. Non sono assolutamente figlia d'arte. I miei lavorano nel tessile, anche se sono entrambi appassionati di musica. Per questo avevo avuto modo di conoscere il pianoforte, ma tramite cd, o concerti. Non ci ero mai stata così vicina. È stato un incontro avvenuto quando meno me l'aspettavo: ero in giardino durante la ricreazione e sono stata attratta da una musica che proveniva da una stanza vicina. Era un pianoforte. E da allora è diventata la mia stanza “segreta”, mi isolavo e andavo lì a giocare, perché per me era un gioco. Avevo anche una complice in queste mie incursioni, c'era la collaboratrice scolastica che aveva le chiavi della stanza, e me le dava “di nascosto”, per permettermi di andare a suonare. Stare lì per me era come giocare con le bambole, era il mio divertimento preferito. E così ho espresso ai miei genitori il desiderio di imparare a suonare il pianoforte, e loro mi hanno sempre sostenuta. Così da privatista ho iniziato a studiare musica presso la scuola comunale Giuseppe Verdi di Prato e, dopo aver terminato gli studi, mi sono trasferita a Milano per studiare al Conservatorio Giuseppe Verdi.
Ho lasciato la realtà fiorentina, provinciale se vogliamo, per approdare nella capitale lombarda, che mi ha aiutato molto sia nella crescita personale che professionale. Oltre a fare diversi lavori per potermi pagare le “frecce rosse” che mi permettevano ogni tanto di tornare dai miei affetti, ho anche avuto la possibilità di conoscere ancor di più il mondo della musica e alcune persone importanti, come per esempio il mio produttore Riccardo Vitanza.
Diciamo che il mio amico è il pianoforte. Ho visto meno gli amici, ma ho visto tanto lui!

D. Leggendo la tracklist, e anche guardando l'ultimo video, le prime associazioni che mi vengono in mente sono quelle che si rifanno al mondo dell'infanzia, ma anche a un immaginario fantastico sì, ma un po' malinconico. Anche le sonorità, a volte, sono delicate come carillon. Come mai?
R. È vero che c'è della malinconia. È presente nella mia musica ma anche perché in parte è presente in me. E si tratta se vogliamo di introspezione, sono momenti di riflessione che fanno capolino dal mio animo tendenzialmente molto solare. Queste dicotomie fanno parte del mio animo romantico, e sono in ogni cosa che mi appartiene. Nella mia musica come forma d'arte è venuta fuori questa tendenza, che in realtà non fa altro che rispecchiare chi la produce. Tra le mie note c'è malinconia, ma anche fantasia, e divertimento, ed è proprio quello che si vede nel video di “Giocando con i bottoni”, con una ragazzina alla ricerca del suo paese dei balocchi proprio tra i tasti di un pianoforte.

D. A proposito del video di “Giocando con i Bottoni”: tu toscana, Hermes salentino. Tu pianista, lui votato alla videoarte con vocazione “elettronica”. Com'è nato questo connubio? 
R. Anche questo fortunato incontro è stato opera di Riccardo. Da lui è partita la proposta di pensare a un video insieme, ma tra di noi è stato subito connubio. Due anime apparentemente così diverse si sono trovate in realtà ad avere molto in comune. E Hermes con le sue creazioni ha disegnato un modo che mi rispecchiava, era il mio mondo, quasi alla Tim Burton. Mi ha arricchito lavorare con lui, come con altre persone che appartengono a generi e ambiti lontani dai miei, proprio perché in questo modo si crea confronto. Non esistono generi per me.

D. Anche i due video precedenti ("Piccola Luce" e “Where and when?”) sono molto curati dal punto di vista stilistico/cinematografico. Oltre che di musica, appassionata anche di cinema?
R. Sì! Nei miei video c'è molto cinema, e anche molta arte. Abbiamo sempre cercato di creare piccole opere d'arte, appunto. Sono videoperformance in cui spesso e volentieri si enfatizza l'aspetto visuale, con la musica a supporto delle immagini. È un lavoro stilistico a 360 gradi che ricerco e realizzo, anche e soprattutto grazie all'incontro di anime diverse con personalità differenti.

D. Una cosa che mi ha molto colpito è stata l'apparente dissonanza tra il tuo aspetto molto casual, anzi quasi aggressivo, e uno strumento musicale che nell'immaginario dei più è legato al classico, ala tradizione.
R. Sono spontanea. E soprattutto sono una ragazza moderna, a cui piace ascoltare di tutto e vivere la vita. Ok, uso uno strumento che rimanda subito all'ambito classico, ma la mia musica è contemporanea.
Non mi piacciono i pinguini ingessati. Mi piacerebbe che il pianoforte fosse uno strumento per tutti, che fosse universale, e che ai miei concerti le persone venissero vestite come vogliono. È uno strumento che guarda dentro l'anima, non è uno strumento così elitario come vogliono far credere.
Sarebbe ridicolo facessi qualcosa che non sono. L'immagine che ho rispecchia la mia età, la mia epoca, la mia personalità.

D. E qual è il tuo sogno più grande?
R. Probabilmente è quello di suonare alla Scala di Milano, anzi, senza probabilmente! E un'altra cosa che vorrei, anche allacciandomi al discorso di prima, è di poter un giorno lavorare nel mondo del cinema, creare colonne sonore.

D. Qual è stata in assoluto l'emozione più grande che ti ha dato il tuo lavoro/passione?
R. Di grandi emozioni ne ho avute più d'una. Ma senza dubbio la più grande è stata quella di vedere il mio disco lì in carne e ossa sugli scaffali. È stata più di una semplice emozione, è stato un punto di inizio, un piccolo tassello ma soprattutto la realizzazione di un sogno, anche rispetto a chi metteva in dubbio che fossi capace di realizzarlo. Lo so che devo ancora farne tanta di strada, ma il primo impatto è stato quello di vedermi accostata a grandi personaggi e pensare “ma sono veramente io?!”

D. E l'esperienza peggiore?
Per il momento non ho avuto esperienze così negative. La mia è ancora una carriera troppo breve perché vivessi qualcosa di veramente brutto. Con l'uscita del mio primo disco ci sono state critiche positive così come negative, ma fa parte del gioco!
Mi viene in mente un solo aneddoto, che però non è legato a un'esperienza negativa ma più a un imprevisto.
Ero in concerto a San Galgano, nell'antica Abbazia circense senza tetto. Tutto era bellissimo, come scenografia avevamo il cielo stellato. Ma a un certo punto è andata via la corrente. Non avevo luce se non quella della luna e il mio pianoforte non era più amplificato, e per un attimo mi sono trovata spaesata. Ho però continuato a suonare, perché avrebbe fatto una brutta impressione fermarsi. E le persone che erano lì si sono comunque fatte trascinare al buio dalle note, credendo anzi che fosse tutto preparato.

D. Chiudiamo con un grande classico: cosa c'è nel futuro (prossimo o lontano) di Giulia Mazzoni?
In questo momento sto continuando la promozione di Giocando con i bottoni, ma non smetto mai di scrivere nuovi brani. Non c'è ancora una data d'uscita, ma mi sto dedicando anima e corpo a un nuovo album, e il mio desiderio più grande che possa venir fuori ancora una volta qualcosa che rispecchi le mie idee. Vorrei che non fosse falso, e che fosse (o almeno lo spero) interessante.
Arriveranno poi nuovi concerti, e tutti gli aggiornamenti live che mi riguardano si trovano sul mio sito internet e sui miei canali social.

 
Tutte le informazioni su Giulia Mazzoni le trovate qui:
 
www.giuliamazzoni.com - www.facebook.com/GiuliaMazzoniOfficial
www.twitter.com/GiuliaMazzoni - www.youtube.com/user/giuliamazzoni
 

Il video di “Giocando con i Bottoni”:



 
Angela De Simone
 
 
 
 
 
 
 

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