Nightguide intervista Fernando Ribeiro dei Moonspell

Nightguide intervista Fernando Ribeiro dei Moonspell

I Moonspell sono uno dei nomi di punta del metal europeo: nati in Portogallo, ad Amadora, nel 1989 col nome di Morbid God, si trasformano in Moonspell negli anni '90. Nel rooster della Napalm Records dal 2011, si preparano a far uscire il nuovo disco, 1775, a novembre. Abbiamo fatto una chiacchierata con Fernando Ribeiro, cantante della band:


Il vostro tour inizierà a gennaio 2018, e sarete in Italia per le date di Milano e Bologna a febbraio. Cosa ci dobbiamo aspettare da questi concerti, e cosa vi aspettate?


Prima di unirci ai Cradle of Filth per quel tour inzieremo da Spagna e Portogallo, poi finalmente torneremo in Italia, dove recentemente ci siamo trovati davvero bene. I concerti saranno come spettacoli teatrali, con molte canzoni nuove, e una performance brutale da parte della band.


Il vostro nuovo album, 1755, sarà pubblicato a novembre: per la prima volta sarà un disco in portoghese e sarà un concept album sul grande terremoto di Lisbona. Perchè avete deciso di scrivere un album su questo argomento e di cantare in portoghese? E' un ritorno alle radici?


E' un argomento che mi affascina da quando ero un ragazzino, a scuola. Il terremoto ha fatto si che finalmente il Portogallo uscisse dal medioevo, anche se purtroppo accadde attraverso un disastro: il paese e la città di Lisbona rinacquero dopo il 1755. L'album infatti parla della morte e della rinascita di Lisbona. Ho deciso di usare il portoghese perchè era più genuino per l'argomento trattato, e l'album combina il metal con cori e orchestrazioni del XVIII secolo. Non so se sia un ritorno alle radici, ho smesso di interessarmi alla definizione: è solo musica, e così va ascoltata.


Puoi dirci qualcosa su Lisbon Under The Spell, il DVD che uscirà nel 2018?


Ho appena visto il master, ed è pazzesco. E' più un film che combina la vita della band giorno dopo giorno, stile documentario, prima di un evento imponente e poi lo show completo, dove abbiamo suonato tre interi album: Wolfheart, Irreligious e Extinct. E' stato registrato a Lisbona, c'erano 4000 fan ed uscirà nel 2018. E' un gran documento sulla nostra vita e sulla nostra musica, quindi non perdetevelo.


Come vi sentite a proposito di questo nuovo album? Credete che i fan apprezzeranno il cambio di lingua o siete preoccupati?


Credo che avessimo una storia da raccontare e che, come band, ci siamo riusciti: è una bella sensazione. Cosa penseranno le persone è prevedibile e imprevedibile allo stesso tempo: alcuni lo ameranno, altri ne saranno delusi: non siamo mai stati abbastanza accondiscendenti o grandi per interessarcene quindi lasciamo che siano i fan a decidere. 


Avete iniziato nel 1989 come Morbid God, e siete diventati i Moonspell nel 1992: sono quasi trent'anni fa. Festeggerete i vostri trent'anni di attività? E com'era la scena metal in Portogallo all'inizio?


Festeggiamo continuamente continuando ad essere creativi e suonare insieme: so che è passato un bel po' di tempo, ma viviamo sempre tutto al massimo. L'anno scorso abbiamo tenuto dei concerti per festeggiare il 25 anniversario ma ora è tempo di andare avanti e dare qualcosa di nuovo a chi ci segue e a noi stessi. La scena metal portoghese si è sviluppata moltissimo: abbiamo ancora bisogno di nomi famosi e stiamo lottando per ottenerli, ci sono tante persone che ascoltano metal e dei festival incredibili, club shows ogni settimana. C'è ancora un sacco da far, oviamente, ma non è comparabile a quello che c'era trent'anni fa, quando il talento abbondava ma le menti erano deboli e l'informazione povera.



interviste, moonspell, napalm records

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