Nightguide intervista Chris Fielding dei Conan

Nightguide intervista Chris Fielding dei Conan

Conan, la band britannica doom metal di Liverpool, il cui stile è caratterizzato da un suono fortemente distorto e sconvolto è arrivata in Italia per presentare l'ultimo album Revengeance, dalla etichetta discografica Napalm Records. Negli ultimi anni la band ha subito un cambio di line-up drastico che contempla il rinnovo della sezione ritmica con l'inserimento di Rich Lewis alla batteria e di Chris Fielding al basso, il quale divide inoltre le parti vocali con Jon Davis, chitarrista e cantante nonchè unico membro rimasto della formazione originale. In questo terzo atto l'ormai rinnovato terzetto porta avanti la coerenza stilistica, illustrata ampiamente nei due album precedenti. In occasione della loro esibizione a Milano dello scorso 26 Ottobre al Bloom di Mezzago, abbiamo intervistato Chris Fielding.

 
 
A volte siete stati descriti come i "Caveman battle doom". Cosa ne pensi di questa frase?
Il termine "caveman battle doom" è nato in un volo aereo in una delle tourneè della band anni fa da John McNulty, l'ex batterista appartenente alla vecchia formazione e che a volte sostituisce Chris quando va in ferie. In quella occasione ci ha descritto in quel modo per far capire meglio il nostro stile un pò primitivo, semplice, dai suoni lenti, pesanti e sanguinosi come in una vera e propria battaglia epica. Sembrerebbe anche una immagine carina per qualche t-shirt hahahahahahahahah!
Revengeance, il vostro ultimo album,  riproduce una formula ormai collaudata che predilige il suono lo-fi, il quale funziona da ottimo collante per le distorsioni delle chitarre.
Si si certo, la distorsione delle chitarre è una nostra chiave sonora ed è il segno che un po' ci contraddistingue. Usiamo accordature bassissime e frequenze lo-fi per creare anche intensità e pathos nella esecuzione dei brani. Non deve essere per forza un suono pulito, ma ci piace un suono più ruvido ed sconvolto. 
Revengeance si può suddividere in due umori distinti: uno preponderante, nel quale si individua il classico doom caratterizzato da ritmi molto lenti (vedasi Thunderhoof, Wrath Gauntlet e Earthenguard); l'altro, in cui i tempi “accelerano” come nella title-track Revengeance, Every Man Is An Enemy o come in Throne of Fire. È ricercato questo equilibrio?
In realtà nelle origini della band c'è un suono molto più allentato. Nelle prime registrazioni che ha fatto Jon un suono flemmatico era predominante, ma suonando parecchio dal vivo abbiamo visto che a lungo andare canzoni più veloci erano altrettanto coinvolgenti quindi non volevamo fare un album né troppo lento né troppo veloce. Ed è questo equilibrio che lo rende più dinamico, meno noioso all'ascolto.



Abbiamo letto che un nuovo album sarà registrato a Novembre quando tornerete dal tour, sempre per Napalm Records. Come è il nuovo album?
Oh si, dobbiamo cominciare a registrare il primo lunedì appena finisce il tour! È molto diverso da Revengeance ed stiamo facendo molta pratica, infatti quando c'è il soundcheck ne approfittiamo sempre per provare i nuovi pezzi.  Ci sono dei riff molto diversi, ho anche qualche idea a proposito dei suoni. Idee che girano costantemente nella mia testa e che sono in fase di maturazione. Penso sia molto più slugge e stoner rispetto al precedente. Stà uscendo alla grande, siamo molto soddisfatti!
Come va in tour con il Monolord? hai qualche aneddoto da raccontarci?
Con i Monolord suoniamo spesso da almeno un paio di anni a questa parte. Sono davvero dei tipi simpatici e con un grande senso dell'umorismo. Condividiamo tanti bei momenti anche i caffè hahahahhaha, tanti caffè. In tour per tutta Europa, Francia, Austria, Germania, trovi dei caffè davvero disgustosi e che fanno schifo! Il caffè in Italia è unico, meraviglioso! Quando ci troviamo davanti ad un buon caffè italiano andiamo in estasi, dovresti vedere le nostre facce davanti ad un espresso. È qualcosa che non si può raccontare!
Con quale gruppo in particolare ti piacerebbe condividere il palco nei futuri live?
Il mio sogno sarebbero i Black Sabbat, senza ombra di dubbio. È bello sognare hahahahahah!
Come puoi descrivere la tua esperienza con il pubblico italiano?
Wow fantastico. Ieri abbiamo suonato a Bologna ed era sold out! Gli italiani ci seguono parecchio, sono passionali, un pubblico ammirevole.
Se dovessi scegliere un genere musicale al di fuori dal vostro quale sceglieresti?
Beh mi piace molto il genere black metal, però più di tutti il rock classico: rock anni 70'. La musica rock in realtà è meravigliosa in tutte le sue espressioni.
Grazie Chris per il tuo tempo e se non ti dispiace posso farti una foto?
Certo! Facciamola qui, in questo ambiente cool e a fianco della foto di Kurt Cobain quando è stato a suonare qui al Bloom.

Foto e Intervista a cura di Yamilè Barcelò

chris fielding, conan, intervista, napalm records, revengeance

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