Nightguide.it intervista Paolo Benvegnù

Nightguide.it intervista Paolo Benvegnù

Paolo Benvegnù è uno degli autori più importanti del panorama italiano, è il fondatore degli Scisma ed ha alle spalle una lunga e fortunata carriera da solista: i suoi pezzi, che hanno lasciato il segno nella storia della canzone italiana, sono stati reinterpretati da artisti come Mina, Irene Grandi, Giusy Ferreri e Marina Rei. 
Oggi torna con “H3+”, il primo spettacolo nato da un suo disco, che andrà in scena da novembre nei teatri: nello spettacolo, accanto al teatrino di marionette, una autentica stanza delle meraviglie, le canzoni del disco omonimo, i brani degli altri due album della trilogia “con l'H” di Benvegnù, “Earth Hotel” ed “Hermann”, e un registratore, con il racconto di quello che è stato, quello che è e quello che sarà.        
La musica e i testi sono quelle del collettivo Benvegnù e accompagnano il pubblico in quello che è in tutto e per tutto un  viaggio dalla Terra allo spazio interstellare, dal reale all'immaginato. In conclusione, un atterraggio dolce, sempre guidato dal filo rosso della narrazione teatrale.
 
Leslie Fadlon ha avuto il piacere di intervistare Paolo Benvegnù per Nightguide.it..ecco cosa si sono detti.
 
La trilogia composta da Earth Hotel, Hermann ed H3+ è straordinaria: cosa ci offrirà nel contesto dei palchi teatrali?
 
Nella cornice dello spettacolo teatrale, i brani che presenteremo saranno tratti dai tre dischi citati e avranno il ruolo della colonna sonora, arrivando sulla scena in modo anche occasionale.
Il movimento teatrale sarà un po' retrò, venendo ambientato per certi versi in una Wunderkammer degli anni '20 tedesca e per ampi tratti in spazi irreali e sconosciuti. Non so ancora come renderemo percepibile tutte queste cose ma in campo ci sarà il destino di un uomo, dell'umanità: e per me sarà un esperimento interessante, soprattutto perché mi troverò a fare il burattinaio, un lavoro cui mai avrei pensato (e ne ho pensati tanti, persino quello dell'albero!).
In questo spettacolo il mondo verrà visto come da dentro e fuori una centrifuga in cui ogni tanto noi umani entriamo e ogni tanto usciamo: sul palco ciò avverrà attraverso canzoni e movimenti, intervallati dalle voci degli angeli e dei demoni.
 
 
Avete reso possibile partecipare alla nascita dello spettacolo inviando oggetti alle Officine della Cultura: quale sarà il loro destino?
 
L'idea si lega ad un pezzo di qualche anno fa, ''Il Sentimento delle Cose'', per cui gli oggetti sono carichi dell'umanità di chi li possiede. Abbiamo quindi chiesto di fare in modo di avere degli oggetti cari (che poi restituiremo) da inserire sul palco del nostro spettacolo per trasmettere in scena proprio questa loro umanità.





Lo spettacolo si chiama ''H3+'' mentre “Earth Hotel” ed “Hermann'' sono gli altri due pezzi di questa affascinante trilogia: quale sarà il filo rosso tra dischi così articolati e complessi?
 
Il progetto poggia anche su dei movimenti a specchio dei burattini rispetto a quelli di noi esseri umani: ciò rappresenterà il collegamento tra i vari brani. Quello che faccio è raccontare storie verosimili, perché vissute ed osservate, benché le stesse - nel campo dell'astratto - siano inverosimili.
H3+ è uno spettacolo sull'essere e sul non essere: siamo e contemporaneamente non siamo. È una bella cartina al tornasole sul momento storico in cui viviamo, nel quale siamo tutti già il fantasma di noi stessi, immortali nel mondo virtuale ma mortalissimi ed arcaici nel mondo reale; ed io ovviamente preferisco il mondo reale.
 
I tuoi pezzi sono sempre intrisi da contaminazioni colte: ma perché si parla tanto dello spazio in H3+?
 
Sicuramente alle volte mi diverto a tirare i dadi, ed è un fattore molto positivo. La mia idea, in Earth Hotel, era di mostrare una piena consapevolezza del fatto che agiamo in base a quello che vediamo e sentiamo, mentre la realtà oggettiva è molto distante dalla nostra limitata percezione.
Quindi ho pensato allo spazio, per vedere se in esso fosse possibile giungere alla comprensione e poi tornare sulla Terra in grado di poterla spiegare, magari facendolo sotto forma di pioggia.
Perché sai, la pioggia non parla ma bagna e accudisce..e alle volte toglie la sete.
Sono un lettore accanito da sempre, ma a parte le influenze letterarie - come quelle di Asimov - risento molto di quelle cinematografiche. Per me, ''Interstellar'' è stato un grande film. Ma purtroppo oggi la velocità con cui le pellicole cadono nel dimenticatoio fa passare in secondo piano la loro grandezza di opere.




E proprio perché la tua scrittura è probabilmente la più bella nel nostro Paese vorrei chiederti: quali sono i tuoi autori/libri preferiti?
 
Di recente mi ha molto colpito la maniera di scrivere adottata da Faulkner, così dannatamente anglosassone. Lo leggo anche in lingua originale, per  coglierne tutto il grumo di materia che si riesce a estrarre; in realtà però sono un classicista, molto legato alla letteratura ''ormai antica'', in particolare russa e francese. Un po' mi vergogno e un po' mi dispiaccio di non leggere molto materiale contemporaneo. In realtà ho letto anche tanti saggi, come quelli di Ezra Pound, per cercare qualcosa diverso dalla mia estrazione.
Non so se poi riesco a trasferire queste mie percezioni nella mia musica: credo che però il fatto che per altri i miei brani siano di difficile comprensione sia una grande vittoria.
 
 
Come nascono brani con personaggi  particolari come Victor Neuer?
 
L'idea di base è di fare come faceva Omero, quindi da un lato augurarsi che nella scrittura di un opera le Muse ti stiano accanto e dall'altro parlare al proprio Pantheon. Quel brano è proprio così: ''A nuova vita, all'entusiasmo dei secondi'', sembra una parafrasi di ''Cantami O Diva'' che ho modificato un po'. Ma il senso è più o meno lo stesso.





E il disco che avresti voluto scrivere?
 
Il disco che avrei voluto scrivere l'ha scritto un gruppo di Terni: si chiama ''This is opera'' ed è un album firmato dagli UTO, di cui sono felicissimo di essere produttore.
E' un capolavoro, dal punto di vista della scrittura che dal punto di vista musicale, e parla della vita di una città. Si tratta di un disco in italiano e si vede la partecipazione di un autore eccellente come Fabio Speranza, che con la band sta realizzando un opera colossale che nei concerti sarà eseguita dall'inizio alla fine come - appunto - l'opera. 

 
Con gli Scisma c'è possibilità di una futura e nuova reunion, successiva a quella del 2015?
Per ora non lo sappiamo. Ogni volta che ci vediamo c'è una non novità, nel senso che siamo semplicemente tanto felici di vederci. Non so cosa succederà in futuro perché il discorso è molto complesso ma la mia idea è di trovare tempo per realizzare un disco definitivo, di profondità. 
Ma non so quando succederà; d'altro canto vedo che gli Stones suonano ancora ad 85 anni. E penso che abbiamo ancora un po' di tempo per esercitare questo nostro diritto.


 
 

Che ne pensi del fatto che oggi molti ragazzi che cercano la fama - giungendo dall'indie oramai in declino - iscrivendosi ai talent e cadendo nel ''pop''?
 
Sicuramente parli di pop come ''popolare'' nel senso rappresentato da Barbara D'Urso..fossi Nanni Moretti direi cose molto intelligenti, ma non lo sono. Penso che coloro i quali vogliono intraprendere un'azione in quella che è una truffa intergenerazionale possono sentirsi liberi di farlo. Io ho scelto un percorso diverso e ho raggiunto i miei obiettivi, ma penso che partecipare ai talent sia un errore; penso lo sia anche  pensare di essere dei superuomini avendo fatto cinque dischi di successo e contemplare solo la piccola sfera che abbiamo intorno. 
Ora che ho imparato a vedere il mondo dall'esterno mi sento più felice di quando ero più tronfio in me ma meno interessato alla vita degli altri. Ma sai, è una considerazione da anziano e da loser.
Ogni volta che dico queste cose amare mi ricordano che non sono nessuno e io do loro ragione! Mi sto preparando per commettere il prossimo errore geniale ed è bellissimo! La consapevolezza di essere fallibili è una grande arma, come diceva anche Carmelo Bene.

 

Tantissime grazie Paolo, hai nuovi progetti dopo questo tour? 
L'idea è di fare un altro disco con I Benvegnù..ma il mio vero progetto è di restare un essere umano respirante, senza bypass! Anche riprendere a fare un po' di sport dopo trent'anni è entusiasmante: ci si sente freschi - almeno mentalmente - come dei diciottenni ma non si hanno decisamente le stesse forze. E anche lì è tangibile il fallimento: ed è bellissimo!


Questo il Calendario degli spettacoli teatrali di Paolo Benvegnù:
18 Novembre Teatro Mario Spina Castiglion Fiorentino (Ar)
19 Novembre Auditorium Le Fornaci Terranuova Bracciolini (Ar)
24 Novembre Nuovo Teatro delle Commedie Livorno
25 Novembre Teatro Estense Ferrara
2 Dicembre Teatro dei Rozzi Siena
7 Dicembre Teatro degli Illuminati Città di Castello (Pg)
9 Dicembre Teatro Ambra Albenga (Sv)
10 Dicembre Latteria Molloy Brescia
14 Dicembre Teatro 89 Milano
E' possibile partecipare alla nascita dello spettacolo dei Benvegnù inviando un oggetto, che diventerà parte della stanza del teatrino, all'indirizzo: Officine della Cultura, via Trasimeno 16, 52100 Arezzo.             
 
Musiche: Collettivo Paolo Benvegnù
Luca Roccia Baldini // Marco Lazzeri // Andrea Franchi // Ciro Fiorucci
Ingegnere de suono: Michele Pazzaglia
Testi: Paolo Benvegnù
Regia: Luca Roccia Baldini - Luca Ronga
Scenografia, figure e oggetti: Lucia Baricci - Maurizio Giornelli
Luci: Luca Roccia Baldini - Paolo Bracciali
Ideazione teatrale: Luca Ronga
Video: Ilaria Costanzo
Produzione e Booking: Officine della Cultura - info@officinedellacultura.org
 

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