Smegma Riot... tutto il resto è musica

Smegma Riot... tutto il resto è musica

Era il 2004, anno della Scimmia secondo il calendario lunare cinese, quando Lucio approdava nel Regno di Mezzo alla soglia dei 30 anni. A quei tempi della Cina si parlava molto meno che adesso, il che era un bene probabilmente, e quelli che ci andavano a studiare o in cerca di lavoro erano ancora considerati dei pionieri. Non so se Lucio pensasse a sè stesso in questi termini. L'idea gli era venuta in un pomeriggio come tanti altri, nella noia della routine universitaria, magari proprio mentre preparava uno degli ultimi esami di lingua cinese. Mi sembra di sentire la sua voce mentre dice ad Eddy, compagno di avventure di una vita, qualcosa come: "Perchè non ce ne andiamo Cina e fondiamo un gruppo punk?
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Diventiamo famosi e ricchi e ci sbattiamo tante belle cinesine. Possiamo cominciare con dei pezzi dei CCCP e dire che sono i nostri. Tanto chi cazzo li conosce i CCCP in Cina." Eddy, che era matto quasi quanto lui, non ci pensò un attimo. Chissà se Lucio credeva veramente di poter sfondare in Cina, in un genere musicale peraltro ancora semisconosciuto da quelle parti, o se stava solo cercando di superare a modo suo l'inevitabile crisi post-universitaria. Sta di fatto che prese e partì, accompagnato dal fedelissimo Eddy. Scelse di cominciare da Kunming, una città della Cina sud-occidentale in piena espansione ma ancora un po' provinciale. I nostri due eroi non fecero fatica a trovare altri tre sfaccendati che credessero nel folle progetto a tal punto da voler esserne parte. Uno di loro era uno svitato e arrogante suonatore di bossa nova dai riccioli rossi,(ricci) l'altro un chitarrista romanaccio dai lunghi capelli corvini e infine c'era un bellissimo ragazzo americano che, per oscuri motivi, aveva interrotto la sua promettente carriera di modello e si era messo a studiare il mandarino e a suonare la batteria. Erano nati gli Smegma Riot.
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Le prime divergenze interne sorsero quando Lucio manifestò la sua intenzione di fare del punk "impegnato". "Impegnato in cosa?" gli chiese il romanaccio. I cinque si guardarono negli occhi e capirono in un istante che gente come loro non poteva mettere su niente di serio, artistico e professionale
Gli Smegma sarebbero state bestie da palcoscenico, avrebbero incarnato l'anima più pura e anarchica del punk. Del resto Lucio e Eddy erano tutt'altro che usignoli. Sul palco non potevano far altro che urlare a squarciagola e sbattersi come dannati e già a metà concerto erano senza voce. Il diaframma non sapevano nemmeno dove fosse collocato, figuriamoci se sapessero come usarlo. Cominciarono ad esibirsi e a riunire intorno a sè sempre più accoliti, per la maggior parte ubriaconi e vagabondi della loro stessa risma
Passarono così intere settimane, che poi diventarono mesi, che infine diventarono anni. Tre per la precisione. Ma gli Smegma ancora non avevano preso il volo. Il progetto di Lucio di diventare ricco e famoso nel giro di qualche mese, un anno al massimo, era andato a farsi benedire, e questo lo faceva incazzare parecchio. Bisognava inventarsi qualcosa di sensazionale e assurdo. Un'idea folle cominciò a prendere vita nella sua testa. Quando rivelò a Eddy, che intanto era diventato uno stimato manager senza però rinunciare alla sua vocazione punk, la sua intenzione di organizzare un tour di tre settimane in tutta la Cina, l'amico fidato si accarezzò la barbetta meditabondo e poi urlò trionfante: “ma certo! E lo chiameremo "La Lunga Marcia Tour", come la ritirata militare dell'esercito di Mao del '34"
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“Cazzoni incompetenti”, “Bestiacce senza arte nè parte”, “Asini raglianti”, “Un insulto alla musica”, questi sono solo alcuni degli epiteti con i quali sono stati “simpaticamente” etichettati gli Smegma Riot fin dalla loro nascita.
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Le loro canzoni sono state definite “gratuitamente volgari e volutamente trash”. Nei loro concerti si toccano inarrivabili vette di follia ed esasperazione. Ma chi sono veramente gli Smegma Riot? Cosa si nasconde dietro le arlecchinate di questa banda di allegri buffoni? Insomma, quanto ci sono e quanto ci fanno?
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Dando uno sguardo alla loro biografia (http://www.smegmariot.org/?page_id=560) ci si rende conto che gli Smegma non se ne sono rimasti con le mani in mano in tutti questi anni: un'apparizione in una televisione locale cinese, un contratto con una casa discografica, 2 EP autoprodotti, un tour di 2 settimane in varie città di tutta la Cina, un LP (Evolve or Die), un altro tour in Cina di 10 tappe (Vaffantour). E ancora, un documentario (“Smegma Riot, gli stalloni italiani del punk”, girato da Niccolò Ottofiore) e addirittura un libro: “Punk Road in China”, scritto di uno dei due front-man, Lucio Cascavilla. Un “fantastico libro, diario di bordo, testimonianza di vita nel paese del socialismo reale e riflessione sui vari aspetti della natura umana ed inumana.” (http://www.impresentabile.net/blog/?cat=11)
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Chi sono veramente gli Smegma Riot? Sicuramente molto più di quello che sembrano o vogliono sembrare. La loro è una storia unica, che va raccontata alle successive generazioni come paradigma dell'esistenza umana. Una storia che ha l'inconfondibile sapore della leggenda. A trent'anni suonati e con i postumi di una vita vissuta al massimo, gli Stalloni Italiani del punk hanno ancora molto da urlare al mondo. Prima o poi qualcuno comincerà ad ascoltarli.
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Lunga vita agli Smegma Riot!
"E' un dono incontrare qualcuno cui tu piaccia così come sei. Nel complesso ti giudicheranno sempre. Quindi vivi e fai quello che ti dice il cuore. La vita è come un'opera di teatro che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e piangi prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi."(Charlie Chaplin)
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