L'INCANTO DELLE MACERIE di ROSSANO ASTREMO

L'INCANTO DELLE MACERIE di ROSSANO ASTREMO

L'INCANTO DELLE MACERIE
ROSSANO ASTREMO
EDIZIONI ICARO 2007
PREZZO: 10 EURO
Come scrivere un libro che possa ricomprendere lo sdegno per la vita, per la guerra, l'odio per la routine e la quotidianità senza nerbo, la crisi della comunicazione e del comunicare, il disgusto verso una politica mediatica o verso i media politicizzati? Come scuotere gli animi intorpiditi e le menti sclerotizzate dalla pseudo cultura che, costantemente, ci viene somministrata con dosi sempre più massicce? La narrativa, con ogni probabilità, non sarebbe stata così incisiva e schiaffeggiante quanto la Poesia. Ed è questa che Rossano Astremo ha scelto per trasmettere il suo favellante pensiero, così travolgente, drammaticamente travolgente. Ma, altrettanto drammaticamente, reale.
Sesso, suoni, musica, rumori, profumi - acri e dolci - grandezze avanguardistiche e cancerogeni sapori del nostro incedere quotidiano, traspaiono a chiare lettere dall'opera del giovane scrittore - e libero pensatore - nativo di Grottaglie, ma sedente in Lecce.
Astremo usa un linguaggio svecchiato da ogni falsità linguistica. E lo fa con estrema durezza. Mai ripetitivo, mai logorroico come è d'uso ora. Le sue metafore possono apparire ardite ad una prima lettura, ma sono solo lo specchio del tempo. Supera le categorie gnoseologiche con tale facilità che, semplicisticamente, potrebbero essere catalogate in un semplice assioma: “ disgusto per l'esistere”.
Ma così non è. L'ontologico processo del poeta si snoda attraverso singoli anelli, sì sanguinolenti, ma ammonitori. E tanto al fine di sollecitare gli animi stanchi dei più. Animi che avvolgono, distratti, i tubi catodici, che solleticano i ventricoli con le rotonde nudità televisive e che si eccitano - anche sessualmente - dinanzi alle terribili scene di una guerra.
I suoni che si ascoltano sono rumoreggianti. Sono quelli che invadono i padiglioni auricolari dei giovani ed anche le loro caste narici. E rispecchiano l'avvoltoio tecnologico che ci invade.
Le poesie di Astremo sono fraseggi forti, improvvisazioni sui tempi dispari. Traspare la drammaticità dei grandi jazzisti che hanno tessuto le loro vite sulle macerie della storia.
Una raccolta per chi non vuole dimenticare di essere vivo.
Alceste Ayroldi
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