Nightguide intervista Edoardo Bennato

Nightguide intervista Edoardo Bennato

Quasi tre ore di musica, video ed interazione con il pubblico a rendere il concerto di Bennatonon una semplice esibizione, ma una vera e propria esperienza emozionale.
Bennato continua il suo viaggio, di città in città, parlando di un mondo fatto di buoni e cattivi, dove sbeffeggiare i potenti, inneggiando alla forza umana del popolo e passando per il più classico tra i sentimenti ispiratori dei poeti della canzone: l'amore. 
Un concerto che parte dall'ultimo singolo “Mastro Geppetto” e continua tra i brani storici del rocker.
 
Ad accompagnare Edoardo Bennato sul palco, la formazione ormai consolidata composta da Giuseppe Scarpato (chitarre), Raffaele Lopez (tastiere), Gennaro Porcelli (chitarre), Roberto Perrone (batteria), Arduino Lopez (basso). Novità del “PINOCCHIO & COMPANY TOUR 2018” saranno gli archi del napoletano Quartetto Flegreo

 
Qualche giorno fa è partito questo nuovo tour che La porterà di nuovo in giro per i più importanti teatri italiani e questa sera la vedra a Bologna sul palco del Teatro Europauditorium. Come mai questa volta ha voluto aggiungere gli archi del Quartetto Flegreo?
La formula del quartetto d'archi è una soluzione che usato altre volte fin dalla prima era. Mi da la possibilità di svincolarmi, laddove possibile, dalla scelta basso-batteria-chitarra di stampo tipicamente anglo-amiericano. Il quartetto d'archi ribadisce, soprattutto all'estero la mia italianità ed, avendo composto brani di stampo “rossiniano”, riesco ad utilizzare un linguaggio musicale più prettamente italiano.

Ci dobbiamo aspettare altre novità da questo tour? Ci può dare qualche anticipazione?
Sarà un tour ad alto contenuto rock e blues.

L'anno scorso è stato pubblicato “Burattino senza fili 2017”, un'edizione speciale dei celebri brani del 1977 arricchita dall'inedito “Mastro Geppetto” lanciato il 16 aprile 2018. Com'è stato rimettere mano ai suoi grandi successi?
Ricantare, risuonare e riarrangiare i brani di “Burattino senza fili” è stata un'esigenza e mi spiego: in questa Italietta di stampo “collodiano” in cui viviamo, siamo sempre più spesso circondanti da grilli parlanti, mangiafuoco e gatti e volpi... oggi anche più che nel '77.

Per caso l'inedito “Mastro Geppetto”, con il quale aprirà anche la scaletta dei concerti, ci può far sperare ad una nuova raccolta di inediti?
Ho già quasi pronto un disco di brani inediti; ci devo lavorare ancora un po' su. Se non sono soddisfatto non lo faccio uscire.

Lei ha avuto una carriera lunga e ricca di grandi successi. Ha qualche sogno nel cassetto che ancora non ha realizzato?
Ho sempre sogni... guai se non gli avessi. Ho tradotto in inglese, aiutato da un cantautore americano, tutto il musical di Peter Pan. Mi piacerebbe metterlo in scena in qualche teatro di Londra o New York.

Lei ha avuto collaborazioni variegate e importanti. C'è per caso qualche artista con il quale le piacerebbe fare un featuring?
C'è qualche novità in tal senso, ma poiché sono napoletano, e quindi scaramantico, non ne voglio parlare ancora.
In un suo video lei cita una frase che le disse De Andrè che, parafrasando, le consigliava di ritirarsi qualora avesse avuto il sentore di non avere più nulla da dire. Un artista come lei come affronta una carriera così lunga e come si approccia alle nuove generazioni? Sia da un punto artistico ma anche comunicativo.
Ero amico di Fabrizio e mi dava sempre buoni consigli. Credo semplicemente di avere ancora molto da dire, ma se dovessi rendermi conto del contrario seguirei sicuramente il suo consiglio.

Lei è sempre stato un purista del rock puro e crudo. Cosa pensa di quegli artisti che invece strizzano l'occhio ad ogni nuova tendenza?
Ognuno va per la sua strada. L'unica cosa che conta è fare buona musica.

In tutti questi anni, oltre che un lavoro, cosa ha rappresentato per lei la Musica, in tre parole? E perché?
Una RAGIONA DI VITA. Non serve aggiungere altro.

Pensando anche a quando era un ragazzo che sognava di diventare una rockstar, quali sono i 3 album che mai potrebbero mancare nella sua collezione e perché?
Sono troppo pochi 3 dischi. Almeno 30!

 
Intervista a cura di Luigi Rizzo.
 

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