Nightguide intervista Valentina Marra:  musica classica ed elettronica si completano in Ophelia

Nightguide intervista Valentina Marra: musica classica ed elettronica si completano in Ophelia

“Ophelia” è il concept album di Valentina Marra, violinista e docente di violino salentina che ha collaborato con un numerose orchestre, come l'orchestra Sinfonica di Tenerife e l'Orchestra della Fondazione del Teatro Petruzzelli. Ha partecipato alla registrazione del cd dei Negramaro "Mentre tutto scorre" e a numerose trasmissioni Rai.
In “Ophelia” il femminile ricompone il sensibile, ricuce le ferite, facendo nascere un nuovo  cuore umano,  capace col suo ritmo vitale di costruire una storia diversa dentro la trama del mondo.
 
Questo album è un viaggio sonoro che scandaglia l'animo umano tessendone luci e ombre, in una trama di storie, che partono da ferite, da forme diverse di dolore. Mankind, umanità, apre la strada alle prime tracce in cui risuonano le fatiche dell'essere umano, l'illusione del benessere vuoto,  la volontà di controllo della vita,  l'immobilità della morte. Nel brano Ophelia, che dà il titolo all'album, uno squarcio si apre, la ferita diventa feritoia. Il femminile sa attraversare il dolore e rigenerarsi. Universe conduce allora alle energie della natura, alle relazioni di cui è fatta che, se riconosciute, riconnettono l'umano agli atri esseri viventi. I suoni risvegliano l'anima che,  in Nemo, sancisce la sua voglia di tirare fuori la propria voce, anche quando qualcuno tenta di spegnerla. L'ultima traccia è dedicata infatti a Marielle Franco, la vitalità, il coraggio e la sete di giustizia concentrate in una donna, il cui sogno è celebrato con tutta la sua potenza liberatoria.
 
Valentina ce lo racconta ancora più nel dettaglio grazie a questa interessante intervista!
 
D. Partiamo da una divagazione! È curioso che leggendo la tracklist prima di iniziare l'ascolto mi sia soffermata su due titoli che mi hanno rimandato direttamente a Disney, Oz e Nemo. Tra L'altro la musica strumentale occupa un terreno a volte ostico, ma con Fantasia tutti, chi più e chi meno, ci hanno avuto a che fare. Quanto di azzeccato c'è in questa mia divagazione mentale, se consideriamo che la prima riporta angoscia e tensione e la seconda è dichiaratamente dedicata al coraggio di Marielle Franco?
Sì, i titoli posso trarre in inganno rimandando alla Disney, ma in effetti non è così. La prima OZ, più che al film si rifà al libro che ho letto da bambina e al personaggio nel Mago che era un truffatore, un illusionista...come il mondo di oggi che prima ti illude e poi ti inganna. La seconda, NEMO, in latino vuol dire “nessuno”, dedicata a Marielle Franco che combatteva per i diritti di chi per noi era “nessuno”...
 
D. Ophelia, la traccia che da il titolo all'album, richiama immediatamente il mito cui si riferisce. Ed è la musica, con le sue parti e per come è cadenzata, che in questo caso ci racconta passo dopo passo la sua tragedia. Hai mai pensato (o magari è già successo) di scrivere per il cinema?
Eh, bella domanda! Sì, mi piacerebbe molto, se avessi l'occasione lo farei subito.
 
D. Nella presentazione del disco si legge che Ophelia è il modo in cui il femminile “ricompone il sensibile, ricuce le ferite, facendo nascere un nuovo cuore umano”. È in effetti ascoltandolo traccia dopo traccia si ha l'impressione di passare da un iniziale senso di angoscia e claustrofobia a un finale aperto, che riporta respiro. È questo che ti porta a definire così il tuo progetto? È nata prima l'idea o sono state le tracce una dopo l'altra a darti questa visione d'insieme?
L'idea in realtà non c'era, all'inizio sentivo solo il bisogno di scrivere. Le tracce, quindi, sono nate una alla volta, ma con un filo che le collega l'una all'altra, volevo cioè raccontare il mondo che mi circonda visto con i miei occhi e così è stato.
 
D. Qual è la traccia che ti rispecchia di più?
Non ti so dire quale mi rispecchia di più, perché ogni racconto/brano racchiude una parte di me. Ti posso dire però quella a cui sono più affezionata: OPHELIA. E' stata la prima che ho scritto e quella che ha “dato il La” a tutto ciò che è venuto dopo. 
 
D. Come sono nati i brani contenuti nel disco, e le collaborazioni che vi fanno parte?
I brani nascono dopo riflessioni su qualcosa che ho letto o ascoltato o visto. Poi vado davanti al mio computer e comincio stilare la prima bozza...
Le collaborazioni sono state importanti per me: in MANKIND c'è Alessandro Quarta che, al momento della composizione del brano, era il mio maestro e lui quindi mi ha dato le linee guida per realizzare praticamente ciò che avevo nella mia testa. Per quanto riguarda Eleonora Carbone, Luigi Botrugno ed Alessandro dell'Anna sono dei miei grandi amici e bravissimi musicisti, ci tenevo che ci fosse una loro traccia nel mio progetto.
 
D. Dagli studi classici ti sei poi dedicata allo sviluppo di un linguaggio musicale che abbracciasse tutte quelle sperimentazioni sonore legate alla musica elettronica. Come hai conciliato le due cose?
In realtà le due cose si conciliano da sole, la musica elettronica e concreta che si è sviluppata a partire dall '900 mi è di grande ispirazione.
 
D. Com'è passare dall'essere un insegnante al pubblicare un album che, giocoforza, porta a essere giudicata, a stare dall'altra parte della barricata?
Credo che non ci siano barricate, il lavoro del musicista porta sempre ad essere giudicati. Anzi, credo che continuare ad essere sottoposti a giudizi ci porti a crescere e anon rimanere chiusi nel nostro mondo.
 
D. Questo tipo di lavoro sembra essere destinato all'ascolto in cuffia, o in solitaria. Ci saranno risvolti live? E se sì, come sarà gestita la trasposizione dell'album nei confronti di una platea di persone?
Sì i live ci saranno, certo, il primo è stato l'11 maggio.Ci sono io al violino, loop station e synth e sono supportata da un bravissimo musicista che è Danilo Cacciatore, alle tastiere, synth e quant'altro.
 
D. E invece hai mai preso in considerazione l'idea di legare i tuoi brani a un testo?
Sì, certo! In effetti lo scorso anno ho lavorato ad un reading poetico/musicale ed è stato bellissimo comporre brani in funzione di un testo. Magari un domani comporrò per un testo cantato, perché no!
 
D. Un'ultima domanda, una curiosità! Esiste ancora il Trio Ribes, o ormai si cammina da soli?
Ahahah! Il Trio Ribes esiste ancora ed è vivo e vegeto. Certo suoniamo molto meno insime perché la vita ci ha condotto su strade diverse, ma ci siamo, spumeggianti più che mai!
 
Ophelia su musicraiser:  https://www.musicraiser.com/projects/14539
 
Valentina Marra online:
Facebook: https://www.facebook.com/valentinamarraviolinist/
Instagram: https://www.instagram.com/valentinamarra_music/
 
Ophelia online:
ITunes         https://apple.co/2HY1Y1r
Amazon      https://amzn.to/2UgcIPu
Spotify        https://open.spotify.com/album/25kb7QOOt41hTzBUO7rhav
 
Intervista a cura di Angela De Simone
 

ophelia, valentina marra

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