Nightguide intervista i Panta, una boccata di sperimentazione nel panorama di quell’indie italiano

Nightguide intervista i Panta, una boccata di sperimentazione nel panorama di quell’indie italiano

“NELLA TUA TRAMA” è il nuovo video e singolo dei PANTA, secondo estratto del fortunato disco d'esordio, “INCUBISOGNI” (Goodfellas / MEI - Meeting degli Indipendenti), dal 19 Aprile 2019 in tutti gli stores fisici e digitali.




Attivi dal 2016, i Panta hanno già realizzato quasi 200 concerti, l'ultimo il 26 maggio 2019 a Milano, in occasione del MIAMI, e hanno collaborato con artisti come Carlo Verdone e Giorgio Canali. La loro strada si è incrociata con quella di David Lynch, che li ha voluti a Lucca a nome della David Lynch Foundation, e ONE, l'ong fondata da Bono Vox, per la quale il cantante è stato eletto Youth Ambassador in Italia.
 
Pezzetto dopo pezzetto, canzone dopo canzone, con tenacia e determinazione, hanno conquistato un proprio spazio nel panorama indipendente italiano, definendo un sound che, in Italia, li ha portati a essere unici.
 
Miscelato dalle mani di Steve Lyon (Depeche Mode, Paul McCartney, The Cure), “NELLA TUA TRAMA” è un inno alla bellezza che ogni pensiero, immagine o luogo custodisce. L'amore avvolge il mondo e lo trasforma. Di nota in nota, i Panta parlano al cuore, soprendendo la pancia e la mente.

Ho voluto fortemente incontrare i ragazzi dopo aver ascoltato il loro album ed essere stato impressionantemente colpito. E li consiglio caldamente a tutti coloro che credono che in Italia non esistano più giovani artisti in grado di creare cose nuove ed interessanti.

Nightguide. Panta è un progetto molto interessante e una boccata di sperimentazione nel panorama di quell'indie italiano che sempre di più affoga nel pop ripetitivo e auto celebrativo. Riassumeteci il percorso che in questi 3 anni vi ha portato a questo vostro album d'esordio.
(Giulio) Grazie mille Luigi per queste belle parole sul progetto! Nasciamo come una live band, con l'urgenza primaria di suonare, e il percorso di questi 3 anni che ci ha condotto a Incubisogni è stato prima di tutto la risposta a una domanda. Ci siamo interrogati sul fatto che, essendo nati tra il '90 e il '95, i nostri coetanei non avessero più la musica che piaceva a noi come principale genere di ascolto e quindi volevamo vedere se i brani potessero avere un impatto, un qualsiasi riscontro umano, con un pubblico fatto di persone in carne ed ossa, non di riproduzioni sulle playlist o di followers sui social. Quello, come giustamente hai detto tu, lo volevamo lasciare all'indie pop/it pop/trash pop (o comunque l'abbiano definito!) ripetitivo e di plastica che non ci dice niente. È stata quindi una sfida per noi e solo dopo molti concerti la risposta che ci siamo dati, con gioia, è stata “sì, questo riscontro umano c'è” e ci siamo messi in studio per incidere gli incubi e i sogni che avevamo attraversato lungo il cammino, mentre il bisogno - proprio come all'inizio -rimane quello di esprimere chi siamo suonando degli strumenti e cantando testi che significano qualcosa per la nostra vita.

NG. Incubisogni, un album uscito da poco più di un mese che ha alle spalle un percorso fatto di live, di collaborazioni, di scelte importanti e incontri di quelli che non capitano tutti i giorni. Voluti da Lynch, ambasciatori per Bono. In un'epoca in cui le major hanno promosso uno stereotipo musicale del tipo fast food, come si fa ad andare avanti sereni a promuovere la propria arte senza aver prodotto nemmeno un album?
(Giulio) Facendo meditazione trascendentale ogni giorno, senza di quello non ce l'avrei fatta ahah ? A parte questo, di cui dovrò sempre ringraziare David Lynch e Fatima Franco (forse i Panta non esisterebbero nemmeno se non fosse stato per il potenziale sbloccato in me dalla meditazione), credo che l'altra componente essenziale sia stata la passione nel senso “pasoliniano” del termine, ovvero un sacro fuoco che ti brucia dentro e che costituisce profondamente ciò che sei. La musica che suoniamo rappresenta chi siamo, rende le nostre vite più complete e più felici fin da quando siamo bambini, e questa cosa non è soggetta a nessuna forza esterna che possa essere hype o intrattenimento usa e getta. Solo questa sincerità negli intenti ti può trasmettere serenità per andare avanti nonostante gli sforzi e gli ostacoli che ci sono da affrontare e ne abbiamo visti tanti - troppi - in questi anni di progetti costruiti a tavolino, con finalità che con la musica come creatività ed espressione di sé in fondo non hanno niente a che fare.

NG. E come descrivereste Incubisogni ad una persona che non lo ha ancora ascoltato?
(Leopoldo) Descrivere Incubisogni in breve è arduo, quindi provo ad ampliare il concetto. Le canzoni sono venute fuori in periodi e con umori differenti per proiettarci verso la ricerca di un imprinting preciso da dare ai pezzi futuri. In sostanza cerchiamo umilmente di creare un sound preciso, il nostro. Diciamo che rappresentano degli “esperimenti” sonori tra Incubi, Sogni e Bisogni di ognuno di noi: la descrizione è quindi quella di un esperimento in cui l'invito è ricercare il meglio dall'eterogeneità delle emozioni presenti. Perciò a chi non l'ha ancora ascoltato direi di prepararsi ad immergersi nel nostro mondo: l'emotività della band è riflessa in questo disco.

NG. Io l'ho ascoltato e la percezione che ne ho avuto è che ci sia una componente strumentale e musicale molto importante, quasi predominante, su una componente testuale ermetica e ridotta all'osso in cui il messaggio arriva come un pugno senza preamboli. Prendendola come la sensazione di un comune ascoltatore, come la commentereste?
(Leopoldo) Beh, innanzitutto, ne rimarremmo emozionati, perché si avvicina in buona parte alle nostre intenzioni. In effetti la componente strumentale e musicale è fondamentale e deve un po' avvolgere il messaggio contenuto nei testi per come la vediamo noi. Sui testi passo la parola a Giulio che li scrive ahah (Giulio) Sì, ovviamente anche per me è così e grazie per queste impressioni. Visto che ogni testo ha sempre dietro una storia e un vissuto, a volte espresso in modo più nascosto a volte più diretto, cerco di dire le cose nel modo più essenziale possibile. Del resto, sul retro del booklet abbiamo scritto “Silencio” e una delle frasi che cantano di più ai nostri concerti è “Le parole sono cose da evitare” da Amaledirechelami. Perciò la musica ha la funzione di avvolgere tutto, sia il pugno (o la carezza, spesso) che il silenzio.
    
NG. I vostri brani trattano di amori tossici e sentimenti scuri, i testi con molte ripetizioni e i riff ipnotici quasi mandano in trance chi ascolta. In questo modo di esprimersi pensate ci sia un po' di pessimismo o più volontà che qualcosa cambi?
(Giulio) Sicuramente più volontà che qualcosa cambi e si trasformi in bene. Però è stata una conquista scoprirlo, nel senso che abbiamo realmente attraversato le fasi di Incubi e Sogni e quindi anche inevitabilmente il pessimismo e il nichilismo, per capire come affrontarlo e uscirne. Non solo ne siamo usciti, ma le canzoni sono state un modo per sublimare quest'esperienza. Tra l'altro trovo molto bello leggere nella domanda “ripetizioni”, “ipnotici” e “trance”, tutte cose che riguardano le attività oniriche (vuol dire che il messaggio arriva ?) e quindi un'immersione nei livelli più profondi delle persone, quei livelli che di fatto determinano chi siamo ma che non si manifestano apertamente nella vita di tutti i giorni. Il che è un peccato, perché spesso sono le nostre parti più interessanti e più libere.

NG. È un contrasto voluto il fatto che vi chiamiate Panta, che in greco significo il tutto, e i vostri testi esprimano molto una certa filosofia nichilista? O è solo una coincidenza?
(Leopoldo) Nichilismo è un termine che non avevamo mai sentito associare ai nostri testi ahah! Ci suona nuovo però è uno spunto che prendiamo in maniera molto propositiva, è interessante rifletterci, come diceva Giulio prima abbiamo passato dei periodi con sensazioni simili e le abbiamo volute attraversare per capirle e metterle in musica. (Giulio) Sì, molto interessante davvero, diciamo che se tra i modelli con cui ti confronti nella crescita ci sono Ian Curtis, Cobain, Morrissey, Pasolini, Thom Yorke, Robert Smith, De André, Capovilla e via dicendo, devi fare poi i conti con un bel po' di pensieri! In questo senso Incubisogni è l'emergere da una filosofia nichilista verso una filosofia quasi panteista, di primavera ritrovata, che almeno per me nel disco trova il suo punto massimo in “Nella Tua Trama”.   

NG. Cosa rappresenta per voi la musica, esprimendo il tutto in 3 parole?
(Leo e Giulio) Libertà, empatia e passione.

NG. Non sono ancora state annunciate date per la promozione di quest'album; avete qualche progetto per il futuro prossimo?
(Leopoldo) Ci tenevamo innanzitutto a fare una release party che unisse più arti legate al nostro immaginario - musica, letteratura e pittura - come un evento unico e ora stiamo lavorando per portare Incubisogni in tour: l'abbiamo presentato a Milano al Mi Ami Festival e ora faremo qualche data estiva selezionata, il 22 Giugno al Baciami a Livorno, poi a Matera Capitale della Cultura e a Faenza per il MEI, per poi partire con il tour vero e proprio in autunno, per sfruttare il potenziale di Incubisogni indoor.

NG. Ultima domanda: quali pensiate siano i 3 album che più hanno influenzato la vostra vita e che mai potrebbero mancare nella vostra collezione?
Ne abbiamo parlato proprio di recente con la band e abbiamo scoperto che ne abbiamo molti in comune, perciò molti possiamo considerarli interscambiabili tra noi ahaha ?
 
(Leopoldo) Radiohead - OK Computer; Arctic Monkeys - Favourite Worst Nightmare; I Cani - Aurora.
(Giulio) U2 - Achtung Baby; Pink Floyd - The Dark Side of the Moon; The Smiths - The Queen Is Dead.
(Davide) The Cure - Disintegration; Joy Division - Unknown Pleasures; Led Zeppelin - Physical Graffiti.
(Riccardo) Mahavisnu Orchestra - The Inner Mounting Flame; Vasco - Canzoni per me; Gong - Gazeuse.


Intervista a cura di Luigi Rizzo.





CREDITS DEL SINGOLO E DEL VIDEO
Mix & Finishing: Steve Lyon @ Panic Button Studios, Londra.
Recording: Valerio Cascone @ The Lab Studio, Roma;
Mastering: Claudio Pisi Gruer @ PISI Studio, Roma.
 
Regia: Guglielmo Scuotilancia
Montaggio: Samuel Desideri
Costumi: Noemi Intino
MUA: Erica Peruggi
Danza: Elisa Zangari
 
Davide Panetta - basso
Giulio Pantalei - voce, chitarra
Leopoldo Lanzoni - chitarra
Liberiano De Marco - batteria

Articoli correlati

Interviste

Intervista a Ivan Nossa, autore del manuale “La Legge di Attrazione per Principianti”.

10/04/2024 | Bookpress

Ivan nossa è uno scrittore e divulgatore; la sua passione per la crescita personale e la ricerca interiore lo portano a quarantasette anni a cambiare completamente perco...

Interviste

Intervista a Simon Schiele, autore del romanzo “Jäck atto III: La Stirpe Antica”.

21/03/2024 | Bookpress

Simon schiele è nato a torino nel 1996; nonostante la sua giovane età, ha già all'attivo cinque romanzi. L'autore ha mantenuto la promessa fatta al sé stesso bambino:...

Interviste

Intervista ad Alessandro Niccoli, autore del romanzo “La Ragazza che abbandonò il Destino”.

07/03/2024 | Bookpress

Alessandro niccoli è nato a s. Miniato nel 1968 ed è un avvocato e scrittore. Da sempre si batte contro le discriminazioni, e in favore dell'ambiente e degli animali; i...

424677 utenti registrati

17089135 messaggi scambiati

17579 utenti online

28003 visitatori online