
NIGHTGUIDE INTERVISTA REVERENDO
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18/12/2020 | CarolinaElle
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A sette anni dal suo ultimo lavoro solista “Oltre”, torna il musicista pugliese Reverendo con il nuovo album “Uno”. Il disco disponibile da venerdì 4 dicembre in tutte le piattaforme digitali e nei negozi di dischi, vuole riassumere quella che è ad oggi la sua carriera artistica e concentrare nelle otto tracce che lo compongono la sua ampia gamma di gusti musicali. Qualche informazione in più sul nuovo lavoro, ce la da proprio lui in questa breve ma signiifcativa intervista.
È uscito da poco il tuo album Uno. Hai scelto questo titolo perché è a tutti gli effetti il tuo primo disco che si discosta dalle sonorità rap che ti hanno contraddistinto prima?
Brava ben detto. Si uno dei motivi per cui ho scelto quel titolo è proprio quello, poi c'è anche che mi piaceva uno, come uno fra tanti, uno qualsiasi. Io.
Quali sono le tracce più significative dell'album?
Non saprei, a me piacciono tutte. Posso dirti che sono molto affezionato a “Briciole” e “U'cor nganne”, e credo che abbiano due feat. significativi.
In questi anni di carriera come hai portato avanti la passione per la musica?
Ho prodotto tre album della crew Bari Jungle Brothers, ho fondato assieme ad altri l'Accademia delle Arti di Strada, una gran bella realtà a Bari. Ho ripreso in mano strumenti musicali fatti in legno.
Quali sono i luoghi che più ti hanno ispirato?
Ho sempre frequentato luoghi dell'anima, e in questo periodo ancora di più. Leggo molto, da sempre. Viaggio così, sono stanziale...come le cernie del Mediterraneo. D'altronde vivo in una delle terre più belle del Mediterraneo.
Le persone che in questi anni ti hanno più supportato?
I tantissimi giovani con i quali quotidianamente lavoro, in Accademia, a scuola, le persone semplici.
Come hanno reagito i tuoi fan di vecchia data al tuo ritorno?
La quasi totalità benissimo, magari qualcuno è rimasto spiazzato...ma che bello spiazzare, no?
Qual è l'augurio che ti fai per il tuo futuro musicale?
Di avere sempre le parole giuste.
È uscito da poco il tuo album Uno. Hai scelto questo titolo perché è a tutti gli effetti il tuo primo disco che si discosta dalle sonorità rap che ti hanno contraddistinto prima?
Brava ben detto. Si uno dei motivi per cui ho scelto quel titolo è proprio quello, poi c'è anche che mi piaceva uno, come uno fra tanti, uno qualsiasi. Io.
Quali sono le tracce più significative dell'album?
Non saprei, a me piacciono tutte. Posso dirti che sono molto affezionato a “Briciole” e “U'cor nganne”, e credo che abbiano due feat. significativi.
In questi anni di carriera come hai portato avanti la passione per la musica?
Ho prodotto tre album della crew Bari Jungle Brothers, ho fondato assieme ad altri l'Accademia delle Arti di Strada, una gran bella realtà a Bari. Ho ripreso in mano strumenti musicali fatti in legno.
Quali sono i luoghi che più ti hanno ispirato?
Ho sempre frequentato luoghi dell'anima, e in questo periodo ancora di più. Leggo molto, da sempre. Viaggio così, sono stanziale...come le cernie del Mediterraneo. D'altronde vivo in una delle terre più belle del Mediterraneo.
Le persone che in questi anni ti hanno più supportato?
I tantissimi giovani con i quali quotidianamente lavoro, in Accademia, a scuola, le persone semplici.
Come hanno reagito i tuoi fan di vecchia data al tuo ritorno?
La quasi totalità benissimo, magari qualcuno è rimasto spiazzato...ma che bello spiazzare, no?
Qual è l'augurio che ti fai per il tuo futuro musicale?
Di avere sempre le parole giuste.
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