Intervista al regista Fabio Cento in merito al suo cortometraggio “NAKAY: Gold & Blood”
-
19/09/2024 | Bookpress
- 2620
Fabio Cento (1986) è un regista, sceneggiatore e produttore indipendente; con Charles E. Pellissier e la sua casa di produzione “Oniros Films” ha diretto e co-prodotto diverse opere audiovisive di finzione in costume, caratterizzate da elementi distintivi fantasy e d'avventura. Nel 2021 sviluppa insieme a Pellissier una nuova e ambiziosa collaborazione per un progetto d'avventura western, “The Curse of the Forbidden Skull”. Nel tempo si sviluppa nella forma di una vera e propria saga, il cui primo capitolo è “NAKAY: Gold & Blood”, attualmente in produzione.
«Ci racconti in breve la trama del tuo nuovo cortometraggio “NAKAY: Gold & Blood”?»
Il progetto è frutto di una lunga ricerca storica sul popolo Azteco, e nasce dalla suggestione data da alcune antiche leggende, secondo cui, in risposta alla crudeltà e al saccheggio dei tesori sacri, gli Aztechi, consapevoli della sconfitta imminente, con l'aiuto degli Dei, lanciarono terribili maledizioni sui conquistadores, condannandoli a generazioni di sfortune.
Come tutti i grandi classici d'avventura che si rispettino, infatti, anche Nakay ha come fulcro la ricerca di una reliquia leggendaria. Non voglio anticipare molto, ma questa storia rivelerà le origini e l'esistenza di una reliquia venerata e temuta dal popolo azteco, legata a Huehuecoyotl, un antico dio dalle sembianze di coyote, caotico e decisamente poco prevedibile, che possiamo paragonare al Loki della cultura Norrena.
«Cosa significa il termine Nakay? Quali sono le sue origini?»
Nakay (Ñakay) è un'antica parola che in una delle lingue native americane esprime il concetto di “augurare una sventura o maledire qualcuno”. L'idea era quella di creare un titolo che richiamasse un mondo lontano fatto di riti sacrificali, temute divinità e antichi oggetti sacri dagli oscuri poteri e racchiudere così un preciso concetto in una sola iconica parola.
«“NAKAY: Gold & Blood” è il primo capitolo di una saga che mescola avventura, fantasia, leggenda e mistero. Hai in mente di coinvolgere diversi media e di creare quindi un universo espanso, o è un progetto prettamente audiovisivo?»
L'intento di “Nakay” è quello di introdurre al pubblico le origini di un'antichissima e oscura reliquia azteca con una storia ambientata proprio nel suo luogo natio: il Messico. Il “Teschio Dorato”, così soprannominato, farà da filo conduttore a tutta la “Forbidden Skull Saga”; quest'antica reliquia proibita, infatti, collegherà tutte le storie di questo universo narrativo attualmente in sviluppo su più livelli temporali. “Nakay: Gold and Blood” nasce dall'entusiasmo scaturito subito dopo la stesura del primo vero progetto “The Curse of the Forbidden Skull”, progetto con ambientazione western e cronologicamente collocato secoli dopo “Nakay”. L'idea è proprio quella di creare non solo delle opere audiovisive, ma anche fumetti, le cui storie si intrecceranno le une alle altre, completandosi e aggiungendo elementi narrativi a un universo in continua espansione.
«Le riprese del cortometraggio sono finite? A che punto sei con il montaggio e la post produzione del tuo film?»
Abbiamo investito passione, tempo e budget, creando da zero props e armi di scena storicamente fedeli, noleggiato costumi e armature, affrontato due giorni di dure riprese all'interno di impenetrabili foreste; e con immagini incredibili abbiamo completato il montaggio. Ma dobbiamo ancora sostenere i costi per la post-produzione e la distribuzione nei festival nazionali e internazionali.
«E proprio in merito alla lavorazione di “NAKAY: Gold & Blood”, so che hai attivato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter. Vuoi parlarci di questa scelta e darci tutte le coordinate affinché le persone interessate possano contribuire a finanziare il film?»
Abbiamo finora sostenuto autonomamente tutti costi, senza alcun contributo esterno, e il budget che avevamo disposizione è ormai esaurito, ma per concludere la post produzione dobbiamo coinvolgere e retribuire ancora molti professionisti per il lavoro necessario; color correction, ricostruzioni 3d, visual effects, colonna sonora, sound design e promozione. Proprio per questo, abbiamo creato una campagna crowdfunding che potete trovare a questo link (https://www.kickstarter.com/projects/onirosfilms/nakay) per raccogliere gli ultimi fondi necessari, dove si potranno trovare informazioni e update sul progetto, foto e backstage sulla lavorazione e soprattutto dare l'opportunità a chiunque creda nel cinema indipendente italiano di contribuire attivamente alla conclusione e al successo di quest'avventura! Per ringraziare del supporto abbiamo messo in palio premi di vario genere, tra cui oggetti di scena usati sul set, concept e artworks originali, materiale inedito e tanto altro ancora.
«La tua casa di produzione indipendente si chiama Oniros Films. Quando e dove nasce e che obiettivi persegue?»
Oniros Films nasce tra le Alpi valdostane con l'intento di valorizzare il cinema indipendente come forma d'arte, attraverso la creazione di eventi e progetti audiovisivi che si contraddistinguono da quanto si produce solitamente nel panorama indipendente, focalizzandosi sempre su generi di avventura e storico-fantasy.
«Quali sono le tue riflessioni in merito all'accoglienza e all'interesse nei confronti del genere del cortometraggio in Italia? È possibile avere una buona visibilità? Ad oggi, quali sono le opportunità per chi concentra le sue energie in questo ambito?»
In Italia il format “cortometraggio” è ormai fossilizzato sugli stessi generi, i cosiddetti generi “comodi”, spesso scelti con il solo scopo di vincere bandi e ottenere contributi da enti pubblici. Quindi si parla quasi unicamente di cortometraggi a sfondo sociale, drammatici oppure commedie romantiche; questa è tipologia che anche i festival e le distribuzioni nostrane prediligono. A mio parere questo, è un panorama claustrofobico e privo di ogni fantasia e di stimolo; il cinema è nato per farci esplorare altri mondi e per dar vita a storie e a visioni che possano trasportarci altrove. Il cortometraggio è una forma d'arte che si presta a raccontare storie di ogni genere, ed è davvero triste dover essere “costretti” a uniformarsi ai generi dettati da un sistema come il nostro (a cui servirebbe una svecchiata) solo in funzione di quanto si creda piaccia al pubblico.
Da qui, la mia scelta di creare progetti caratterizzati da generi che raramente nel cinema indipendente vengono presi in considerazione, forse per non rischiare o per comodità. Il mio intento è quello di dare una visione differente di cortometraggio italiano, producendo unicamente progetti che si distacchino totalmente dal panorama nostrano, senza vincoli di pensiero e sempre sognando in grande, come solo il cinema ci permette di fare.
Link della campagna di crowdfunding su Kickstarter
https://www.kickstarter.com/projects/onirosfilms/nakay
Contatti
https://onirosfilms.com/
https://www.facebook.com/onirosfilms/
https://www.instagram.com/onirosfilms/
https://x.com/onirosfilms/
Teaser del cortometraggio
https://youtu.be/fKJEvgO2NNU
Articoli correlati
Intervista a Riccardo Prini, autore del romanzo “La Vittoria di Icaro”.
19/12/2024 | Bookpress
Riccardo prini è un ingegnere libero professionista e un docente; la sua carriera professionale lo ha portato a ricoprire posizioni manageriali in aziende multinazionali...
Carlo Audino, tra tradizione e innovazione
06/12/2024 | lorenzotiezzi
carlo audino è un cantautore che si distingue per l'equilibrio tra tradizione e innovazione, combinando testi intensi e arrangiamenti raffinati. La sua musica, ricca d...
Intervista a Monica Brogi, autrice dell’opera “Hoshana
05/12/2024 | Bookpress
Monica brogi è nata a firenze nel 1971, dove attualmente vive ed esercita le professioni di psicologa, psicoterapeuta e psicodrammatista. Pubblica nel 2017 “exuvia” ...