Nightguide intervista Anders Friden degli In Flames

Nightguide intervista Anders Friden degli In Flames

Tre giorni fa gli In Flames si sono esibiti per l'ultima data del loro tour alla SSE Arena di Londra e noi li abbiamo incontrati il 30 novembre in occasione della loro data italiana al Gran Teatro Geox di Padova, dove si sono esibiti insieme ai Five Fingers Death Punch e agli Of Mince and Men.
Abbiamo scambiato due chiacchiere con Anders Friden, voce del gruppo, nel suo camerino poco prima dello show e ci siamo trovati davanti in grande artista, che a dispetto del leone che diventa sul palco, possiamo definire piuttosto pacato e timido.


 
NG. Siete qui a suonare con altre band: cosa vi aspettate dalla serata? C'è un sacco di gente, ci sono un sacco di fan qui fuori che vi aspettano. E' la prima volta che suoni con i Five Fingers Death Punch?
AF. No, avevamo già suonato con loro qualche volta, li abbiamo incontrati a qualche festival, ma è la prima volta che andiamo in tour insieme.

 
NG. Adesso voglio chiederti una cosa strana, perché ho letto parecchio su di voi, e devo confessare che non sono un intenditore di metal: ho visto che ci sono un sacco di discussioni a proposito del tipo di musica che gli In Flames fanno, o hanno fatto negli ultimi anni. Per te è così importante dare un nome al vostro genere, o sono solo le solite seghe mentali che si fanno i giornalisti e i fan?
AF. Vedi, quando abbiamo iniziato non c'era un nome per quello che suonavamo, facevamo semplicemente qualcosa che credevamo suonasse alla grande, e oggi succede la stessa cosa: facciamo ciò che crediamo giusto come band, e poi sta alla gente decidere se gli piace o meno. Non ci turba più di tanto essere definiti in un modo o in un altro: è grande quando facciamo felici le persone, e a loro piace ciò che facciamo, e vengono al concerto... Ci sentiamo come se riuscissimo a connettere band e fan, e onestamente è tutto ciò che importa. Non è che ci interessino molto le discussioni su internet.

 
NG. magari a volte fare pop sarebbe più facile, perché il  pop è solo pop!
AF. (ride) Io credo che non importi che tipo di musica fai, non puoi essere amato da tutti in ogni caso. Secondo me le discussioni che ci coinvolgono ci sono in ogni tipo di musica, dal pop al country. Quando sei un musicista non puoi pretendere di scrivere per gli altri, devi scrivere di ciò che senti, e alla fine della giornata io faccio la mia musica, mentre tu puoi tranquillamente andare al lavoro, scegliere di ascoltare qualcos'altro e a me deve andare bene così. E va bene così, e guardandomi indietro posso dire che mi piacciano tutti i nostri dischi, e che non c'è niente che cambierei.

 
NG. Ti volevo chiedere questa cosa, perché ho letto la risposta che hai dato a un giornale italiano l'anno scorso, e mi è piaciuta moltissimo perché hai detto che tu sei tu, e per te è più facile fare la musica che fai, o qualcosa del genere. volevo sapere se per i musicisti è mai un problema dire che ciò che fanno è death metal, piuttosto che punk HC, o nu metal...
AF. oddio, non saprei definirlo bene.

 
NG. Infatti!
AF. Quello che ti posso dire è che sono molto orgoglioso del nostro sound, e che puoi chiamarlo come preferisci. Incasellarlo in qualche categoria non mi fa sentire ne meglio ne peggio. Il nostro sound è cambiato negli anni, ma la mentalità è sempre la stessa: cerchiamo sempre di essere onesti con noi stessi.

 
NG. A volte è una cosa intelligente evolversi insieme ai tempi
AF. Si, ma non è una decisione cosciente che prendi: è una cosa che succede mentre cresci. Abbiamo deciso tanti anni fa di mettere su questa band e vedere come sarebbe andata a finire.

 
NG. C'è qualche band o musicista qui in Italia che pensi vi somigli, o che ti piace, o che magari vi ispiri?
AF. Non direi che ci siano band italiane che ci hanno ispirato, ma siamo molto amici dei Lacuna Coil, abbiamo fatto parecchi tour insieme a loro. Non ci sono molte band italiane che ci inspirano, ma rispettiamo molto gli artisti del vostro paese.

 
NG. Questa è una domanda difficile per i musicisti a cui viene posta, di solito: cos'è la musica per te, in tre parole?
AF. Oddio, è la domanda peggiore. È così difficile riassumere qualcosa che è stato parte della mia vita adulta... Quello che ho fatto per tutta la mia vita da adulto, voglio dire. Passione, amore e dolore, ecco, tre parole.

 
NG. Un po' come la vita.
AF. Infatti! Questa è la mia vita.

 
NG. Cosa succederà adesso?
AF. Quando finiremo questo tour a Londra, il 21, avremo una pausa per Natale e poi non abbiamo ancora deciso cosa fare per l'anno prossimo, ma sicuramente continueremo ad andare in tour.

 
NG. Ci sono nuovi album in arrivo?
AF. No, quello nuovo è appena uscito, con una cover dei Depeche Mode che è stata davvero divertente da fare. Vedremo cosa succederà: se l'ispirazione resta faremo un nuovo album, se se ne va continueremo col tour.

 
NG. Hai un sogno nascosto che ancora non sei riuscito a realizzare con la band?
AF. non moltissimi: vorrei collaborare con tanti artisti. Una cosa che mi piacerebbe davvero fare è comporre una vera e propria colonna sonora prima o poi, una intera. Vedere il film e lavorare col produttore. Alcuni nostri brani sono finiti per far parte di colonne sonore non originali, ma non ho mai lavorato a comporre musica in funzione di un film e mi piacerebbe davvero molto farlo.

 
NG. Fico! Ultima domanda per te: tre dischi che non possono mancare nella tua collezione.
AF. (ride) World Wide live degli Scorpions, Dirt degli Alice In Chains e Downward Spiral dei Nine Inch Nails.
 

Intervista e foto di Luigi Rizzo

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