Nightguide Intervista Al Jourgensen

Nightguide Intervista Al Jourgensen

Al Jourgensen, l'acclamato pioniere della musica industriale, torna con un nuovo album dopo anni di silenzio e dopo essersi quasi ritirato dalle scene in seguito a gravi perdite che avevano sconvolto la stabilità dei Ministry.
 
Al Jourgensen è arrabbiato, molto arrabbiato per ciò che sta succedendo in America - abusi sessuali e mancanza di rispetto delle donne nella nostra società, il rispetto declinante per la Costituzione degli Stati Uniti, la crescente accettazione delle proprie opinioni che sostituiscono i fatti, il declino del nostro senso morale, etica e responsabilità personale dei leader verso il paese e verso i loro elettori, e il pazzo alla Casa Bianca. Sì, Al è arrabbiato, e questo ci porta direttamente ad AmeriKKKant.
 
Lo abbiamo incontrato in coincidenza dei movimenti dei giovani studenti americani per parlare di musica, ma un fiume in piena ci ha travolti portandoci ad un dibattito politico che analizza con cura la situazione globale.
Una lunga intervista che forse a molti non piacerà, ma è stato un enorme onore incontrare questo figlio disilluso ma non arreso del 68 che ha ritrovato carica ed ispirazione e ha ancora tanto da dire.

 
LR. Salve Mr. Joursengen. Sono molto contento di questa intervista con lei perchè ero davvero curioso di parlarne e con lei e soprattutto parlare degli argomenti che tratta. Lei è famoso per essere un artista politicamente sempre molto impegnato e scherato, tant'è che in suo video è arrivato a scusarsi con l'Europa per l'elezione del Presidente Trump, in quanto precedentemente lei si era dato sicuro che questo non sarebbe potuto succedere.
AJ. Sí, ma devi capire, come sai per la vostra situazione politica in Italia, c'é una parte di questo movimento ovunque nel mondo, che sia Ungheria, Polonia, Italia, Stati Uniti, in Francia ci hanno provato seriamente a mettere Marine Le Pen, il mondo intero sta andando in questa direzione e quando ho fatto la mia previsione ho visto che era un problema che non potevo credere si verificasse e ora qua stiamo, 5 Stelle e Lega Nord, questo é un gran merdone che vi ritrovate lí al momento. Quasi che vorrei essere italiano per capire cosa sta succedendo nel vostro Paese.

 
LR. Ha seguito la nostra campagna elettorale e tutto quello che è successo in seguito in Italia?
AJ. Certo, ho seguito le tendenze dello spectrum politico intorno al globo perché siamo tutti collegati, dobbiamo tutti condividere il pianeta Terra quindi questo nazionalismo e tribalismo é qualcosa che accade periodicamente nella nostra storia sociale e non si vedeva una deriva così nazionalista ed egoista dai tempi della nascita del fascismo alla fine degli anni '20 - inizio '30 dove si dicevano le stesse cazzate e la gente ora sta facendo gli stessi errori.

 
LR. Oggettivamente il mondo sembra tornato indietro di un secolo.
AJ. Sí, esatto, sono passati circa 80-90 anni dall'ultima volta in cui la situazione era cosí brutta, quindi penso che qualcuno debba urlarlo a pieni polmoni e se posso farlo attraverso la musica, visto che é ció che so fare meglio, perché no, d'altronde il solo altro modo che ho per farlo é di partecipare ad attivitá di resistenza e anche scrivere saggi ma la musica é ció che piú mi fa sentire a mio agio, quindi faccio quello.

 
LR. Quando decisi di parlare con lei di questi argomenti stavo rivedendo un documentario di qualche anno fa in cui si parlava di musicisti come John Lennon o Bob Marley che, con il peso della loro musica e delle loro parole, hanno letteralmente cambiato il corso della Storia.
Lei pensa davvero che, al giorno d'oggi, la Musica abbia ancora il potere di incidere sul corso della Storia?

AJ. Sí, non credo che necessariamente debba essere una persona sola, penso che debba esserci una coscienza collettiva che cambi le cose, e abbiamo bisogno di piú di una persona, che sia John Lennon o Bob Marley o chicchessia, abbiamo bisogno di un movimento contro le stronzate che ci vengono dette e spero di essere solo uno tra molti, non voglio essere il portabandiera.  Ho cominciato a credere che fosse importante che poiché ho un pubblico dovrei dire qualcosa riguardo a quello che vedo e che sento che sta accadendo, ora non dico che tutti dovrebbero farlo perché uno deve sentirsi a proprio agio nella propria arte e se non ti senti a tuo agio allora é meglio se scrivi di circostanze personali, relazioni, va bene, non lo escludo, credo che ci sia uno spazio anche per questo, ma sono sorpreso da quanto poco la musica sia parte della resistenza ora, un paio di rapper qua e lá, e credo che molto di questo sia anche dovuto al fatto che stiamo entrando in territori del tutto nuovi della societá in quanto a societá globale con l'avvento di internet e i social media, stiamo ancora cercando di capire come ci inseriamo in questa nuova societá che é piena di incubi, idee distopiche di cui scriveva Philip K. Dick e come si vedono ora in serie come Black Mirror.  Stiamo cercando di trovare un compromesso con la tecnologia e ancora non abbiamo trovato un posto e credo che siamo sommersi da messaggi che ci sono lá fuori ese hai un messaggio che ha un valore hai toolbox automatiche che cancellano il mesaggio e si azionano viralmente contro questo, quindi la gente ha in un certo senso rinunciato a provare, specialmente se non ci sono musicisti a parte quelli prescelti dalle corporation che facciano soldi, pensano "beh, non possiamo fare soldi se siamo artisti di protesta, anche se sei forte perché c'é molto bagaglio che vi si accompagna.  Io sono in una posizione abbastanza privilegiata dove sono felice, non sto cercando di farci troppi soldi, sono felice con ció che ho, dico solo ció che vedo e commento e non é per una questione di moda perché sono trent'anni che lo faccio quindi mi viene naturale e sono molto a mio agio con questo tipo di approccio.

MINISTRY - Victims of a Clown
 

LR. Ci sono anche segni molto positivi e rassicuranti come il grande movimento di studenti che negli States hanno sentito la necessità di invadere le grandi città e sfilare pacificamente contro l'uso delle armi. Si può dire che forse questo è il segnale che i giovani non sono come la generazione dei loro genitori ma rappresentano il seme di un profondo cambiamento.
AJ. Assolutamente, e un albero nascerá da quel seme, tuttavia, quello che trovo divertente é vedere come sia diversa la societá a confronto della mia generazione.  Io ho 50 anni, quindi c'ero durante le manifestazioni del '68, durante la prima legislatura di Nixon, il Watergate eccetera e la guerra in Vietnam ovviamente, e mi ricordo le proteste in strada e oggi é divertente che non siano gli studenti del college ma delle superiori e spero di vivere abbastanza a lungo per vedere quando saranno quelli delle medie a protestare.  É un segno dei tempi, dell'accelerazione della cultura umana come l'abbiamo conosciuta ma andare dai college alle superiori nel giro di una generazione e questa é l'informazione.  Stiamo ancora cercando di capire internet, é folle quello che sta succedendo, la gente é confusa, la gente é spaventata ma la gente dimentica che ci sono tante cazzate che ci propinano in quest'era dell'informazione che si sta trasformando ed evolvendo in era della disinformazione. C'è ancora la necessità ancora aderire a un certo codice morale che devi trovare dentro di te, che sia spirituale o auto-insegnato, essendo abbastanza curiosi da andare piú a fondo di quel che ci dicono perché sta diventando davvero orwelliano, a costo del globo, al momento.

 
LR. Spesso quando nei grandi dibattiti si parla dei giovani di oggi, ci si riferisce sempre ad una generazione pigra, adagiata sulle comodità e non abituata a combattere per ottenere qualcosa come si faceva in passato. Forse la presa di coscienza dei giovani americani ha lasciato non pochi senza parole.
AJ. Sai cos'é divertente di questa generazione, io ho una figlia di questa generazione che é considerata pigra e tutto, lei ha 32 anni e sí, lo vedo, perché loro erano i primi a provare e capire cos'é internet e poi internet é diventato un modo per avere musica gratis, vestiti a poco e tutto questo shopping da casa e non usano le informazioni in maniera appropriata e la nuova generazione, andando a suonare intorno al mondo, vedo i fans vecchi di 40-50-60 anni e poi vedo questi fan giovani nell'etá dell'adolescenza e tra loro e i 40-50enni non vedo nulla [ride>.  E' ridicolo, hai detto qualcosa riguardo a questa generazione sprecata, quelli tra i 25 e i 39 anni, e lo vedo anch'io, ma non credo sia colpa loro, stanno anche provando a navigare e negoziare qualcosa che é stato lanciato loro addosso e non sanno bene come comprenderlo ancora e senz'altro non comprendevano quando é uscito per la prima volta.

 
LR. Sono perfettamente d'accordo con lei. (ridiamo)
Parlando adesso del suo nuovo album, mi sembra che abbia avuto un'ottima accoglienza da parte dei fan sin dall'annuncio della sua uscita. Come sta andando adesso che è effettivamente disponibile?

AJ. Il mio album nuovo, AmeriKKKant?  Perché per me quell'album é giá vecchio, ne sto giá facendo un altro, non ho ancora un titolo, ma ho giá alcune canzoni pronte quindi ci sto giá lavorando tra un tour e l'altro, sono molto ispirato in questi giorni, vedo un sacco di musica e idee che vengono fuori, quindi é un momento ispirato, mi sento fortunato per il fatto che in 60 anni ho fatto parte di due movimenti generazionali, uno negli anni '60 e uno che sta per accadere ora, quindi sono molto onorato di prendere parte a entrambi perché il mio primo coinvolgimento in politica é stato quando avevo 10 anni, sono scappato di casa per andare a protestare alla Convention dei Democratici nel 1968 e sono stato arrestato e i miei genitori mi hanno messo in punizione, per i due mesi successivi non ho potuto guardare la tv, ma avevo 10 anni nel 1968, dunque sono onorato di far parte di due movimenti, spero che questo non si venda come quello degli anni 60. Era un bellissimo movimento ma, quando tutto é finito, le persone al potere si sono rese conto che stavano perdendo la battaglia contro la popolazione e quindi si sono comperati il movimento cosicché tutto quello che abbiamo ottenuto dagli anni 60 é stato qualche diritto civile, ombelichi scoperti e LSD, questo é quello che abbiamo ottenuto, quindi spero che questo sia molto piú duraturo.

 
LR. Sono sinceramente contento di sentire da parte sua, questo ritrovato entusiasmo.
AJ. Sí, credo che gran parte sia stata l'elezione di Trump, ma mi ricordo quando pensavo che la mia carriera fosse finita é stato anche perché ho perso il mio migliore amico.

 
LR. Si, lo so che inizialmente lei si era ritirato per tutto quello che era successo alla band in seguito agli spiacevoli episodi che tutti i vostri fan conoscono bene. E in seguito era ritornato sui suoi passi dicendo che avrebbe continuato con i live ma non avrebbe prodotto più nulla. Quindi direi che adesso lei sta molto meglio ed è ritornato sul campo e non c'è bisogno di farle nessuna domanda sul dolore personale che ha vissuto in passato.
AJ. Mille grazie per la tua comprensione e quindi grazie Trump. [ride>

 
LR. Ahahah oh mio Dio! Alla fine siamo arrivati a ringraziarlo. (ridiamo davvero di gusto).
AJ. Sí, devo ringraziarlo, anche se l'album non é su di lui e sul sistema che fa pensare alla gente che il fascismo sia una buona idea, cos'é successo, l'abbiamo accettato come un fatto, é credo che una buona parte sia solo paura, perché se c'é una persona che dice di avere tutte le risposte e che é fascista, Mussolini, Hitler, Putin, una persona che dice di sapere cosa fare e la gente é cosí spaventata e senza istruzione e non sa che altro fare, certamente se la bevono, poi aggiungi i superpoteri di internet, dei social media e puoi far diventare questo modo di pensare un'arma e piú gente crederá a questa teoria, il disco é su questo, questa é la cosa spaventosa.

 
LR. È la stessa situazione in cui ci troviamo ora noi Italiani con questo nuovo governo. Molti si sentono spaventati da questo stato di incertezza.
AJ. Dovete esserlo. I vostri 5 Stelle sono iniziati con un comico, Beppe [Grillo>, e questo in realtá era divertente, ricordava gli hippies negli anni 60 in America, ma ora mi pare, e correggimi se sbaglio perché sono solo un Americano che guarda dall'esterno la vostra politica, ora i 5 Stelle si mostrano come un'azienda di proprietá, tipo Berlusconi, attirando i ricchi.

 
LR. Purtroppo lei ha perfettamente ragione. È la prima volta che si parla di “contratti” e non di un vero programma politico. Può sembrare solo un uso improprio di parole, ma alla fine da l'idea di due imprenditori che si spartiscono un'azienda.
AJ. Esatto, penso che l'influenza di Berlusconi abbia creato un contratto tra Lega e 5 Stelle per tenere i ricchi contenti se voi vi allontanate un attimo dalla sinistra, per i 5 stelle, e voi dalla destra non uscite dall'euro, é un compromesso dove non andranno da nessuna parte e mi spiace dirlo ma sono molto preoccupato per l'Italia.

 
LR. La cosa preoccupante è che adesso abbiamo questa strana intesa tra un partito che da molti viene definito come la cosa più vicino al fascismo che l'Italia abbia avuto negli ultimi 50 anni e dall'altra parte abbiamo un altro gruppo che si dice simpatizzante con Putin e la sua politica. E adesso sono insieme nella stessa stanza.
AJ. Lo so, é folle, pensavo che la politica Americana fosse pessima ma voi siete piú di pessimi.

 
LR. Mi dispiace dirglielo ma noi Italiani siamo degli esperti di politica assurda e improbabile e abbiamo sempre un coniglio nel cilindro da tirar fuori all'ultimo momento.
AJ. (ride) Davvero non vedo questa coalizione resistere 5 anni.

 
LR. Dopo aver visto Trump volevo stupirvi con qualcosa di più forte.
AJ. (ride) Ok, vi prego, fate pure.  Non vedo l'ora di suonare di nuovo in Italia, é passato un po' di tempo, era quest'estate, e suonare con te lí. Sarai mio ospite al concerto.

 
LR. Grazie davvero di cuore. Sono molto onorato. Adesso mi accingo a farle le ultime due domande. Cos'è per lei la Musica in 3 parole?
AJ. In tre parole, la mia vita.

 
LR. E pensando a tutta la sua vita, quali sarebbero i tre album da cui non si potrebbe mai separare?
AJ. Ok, probabilmente devo dire Wire "Pink flag", devo dire il primo album degli ZZ Top perché ero molto giovane quando é uscito, avevo circa 12-13 anni e mi ha sconvolto, e la stessa cosa é successa con Pink Floyd "Needle".
Direi questi, uno quando ero molto giovane, uno quando avevo 25 anni o giú di lí, quindi sí, credo che coprano le cose che mi hanno ispirato.

 
Dopo questa intervista Mr Jourgensen mi ha invitato ad ascoltare questi album per poterne parlare con lui quando ci incontreremo ad un suo live.
Credo di non aver mai parlato con un artista così appassionato del suo lavoro, del suo messaggio e della musica in generale.

 
Intervista a cura di Luigi Rizzo

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