Nightguide intervista Cri+Sara Fou

Nightguide intervista Cri+Sara Fou


Cri+Sara Fou più che una band è un incontro fra due musicisti: Cri decide di esprimere un lato della sua personalità artistica fin ora tenuto nascosto con una carriera solista e, proprio mentre decide di andare avanti da solo, incontra Sara, cantante grunge toscana trapiantata a Milano. I due iniziano a scrivere insieme, e il risultato adesso va in giro per la penisola sotto forma del Non siamo mai stati promo tour. Ne abbiamo parlato con loro.





Non siamo mai stati è uscito il primo giugno, potete dirci qualcosa sul disco?
E' un disco che si è modellato in corso d'opera: nato dall'idea di Cristian di scrivere brani strumentali eseguiti solamente con la sua chitarra in tecnica fingerstyle, stravolto dalla' incontro con Sara.
Quello che ne esce è un esperimento artistico sull'unione di due mondi musicali diversi, che a nostro avviso si sono arricchiti a vicenda.


Il titolo sembra l'incipit di un elenco: cosa non siete mai stati?
“Non siamo mai stati è l'incipit” del ritornello del brano Let's waltz, il primo in assoluto ad essere stato scritto a 4 mani.
Sara ha scritto il testo in un momento in cui paure e ossessioni manipolavano la sua vita, mentre Cristian ha  composto precedentemente le musiche ispirato anch'egli da ricordi di momenti passati ed emozionanti.
Ci sembrava una frase importante, che potesse riassumere il concetto dell'album stesso nonostante si riferisca a una sofferenza latente: noi “non siamo mai stati” scontati, “non siamo mai stati” condizionati da niente che non fossero le nostre emozioni convogliate in creazione e musica.


Come mai avete scelto proprio Il vizio come primo singolo?
Abbiamo scelto Il vizio perché è uno dei brani che rappresenta l'essenza della nostra musica: chitarra e voce nude.
E' anche uno dei pochi brani che non sono stati arricchiti da altri strumenti in sede di registrazione, e che portiamo in questo modo anche live.


Siete entrambi artisti abituati a lavorare da soli, come è nata questa collaborazione, e come funziona?
Sara ha avuto diverse band, mentre Cristian aveva già iniziato a concentrasi sulla carriera solista.
Il tutto è nato per caso, in realtà.
Abbiamo collaborato tramite computer e telefono, di fatto tutto il disco è stato scritto a distanza, e secondo noi ha contribuito a rendere peculiari i brani, senza che nessuno fosse limitato artisticamente dall'altro.


Al contrario di molti, voi siete più orientati al minimalismo per quando riguarda la produzione: è stata una scelta o è stato istinto? E quanto è difficile mantenere la semplicità in un momento in cui tutto sembra tendere verso il suo opposto?
Puramente istinto. Live presentiamo un set abbastanza ricco, con basso acustico, percussioni, stompbox . Ma il tutto mirato a preservare l'autenticità del suono.
I brani sono malinconici, sentiti, a tratti sofferti.
Un utilizzo di strumentazione non acustica probabilmente avrebbe tolto importanza all'emozione che si nasconde dietro ogni pezzo, ma è una riflessione che solo adesso ci concediamo di fare.


Credete di far parte della scena musicale italiana attuale, quella dei cantautori? E pensate abbia senso parlare, in effetti, di scena musicale italiana?
Noi crediamo semplicemente di far parte della nostra realtà: non sappiamo se possiamo essere paragonabili a certi cantautori del passato, ma senz'altro crediamo di essere abbastanza distanti dalle mode odierne.
C'è una scena, bisogna stare attenti agli aggettivi che le si pongono affianco.


Quali sono le vostre influenze principali?
Cristian ha influenze piuttosto variegate, dalla new wave al country.
Sara è cresciuta con il grunge, ma anche con il trip-hop, e ha un'insolita passione per la musica francese.


Riuscite a dirci i vostri tre album preferiti in assoluto?
SARA: Difficilissimo, se non impossibile sceglierne solo tre!
Comunque di fortissimo impatto senz'altro:
    1.OK COMPUTER ( RADIOHEAD)
    2.A SANGUE FREDDO  (TEATRO DEGLI ORRORI)
    3.TEN (PEARL JAM)
 
    CRI: Per me:
    1. SEVENTEEN SECONDS (THE CURE)
    2. RID ON ME (PJ HARVEY)
    3. EPICA ETICA ETNICA PATHOS (CCCP)
 

cri+sara fou, interviste

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