Intervista a Elisabetta Sabato, autrice di Vite fragile

Intervista a Elisabetta Sabato, autrice di Vite fragile

Elisabetta Sabato è una poetessa e scrittrice pugliese. Nel 2008 pubblica con la casa editrice Akkuaria la raccolta poetica Un viaggio lungo un respiro. Nel 2018 pubblica il romanzo Vite fragili per Edizioni del Poggio, un racconto struggente e intenso sui percorsi di vita di diversi personaggi, i cui destini sono irrimediabilmente intrecciati. Un'opera incentrata sulle luci e le ombre degli esseri umani, sulle loro cadute e le loro prodigiose rinascite.
 
a cura di Antonella Quaglia
 
 
«Le vite fragili raccontate nel suo romanzo sono quelle di donne e uomini giunti a un importante momento di svolta, che può determinare il valore di un'intera esistenza. Alcuni personaggi faranno le scelte giuste, altri no. Qual è il significato profondo alla base della sua opera?». Penso che le scelte condizionino il cammino della vita, infatti esiste un momento speciale che spesso sussurra e consiglia la strada da dover intraprendere, una sorta di balzo dell'anima. I bambini sono molto bravi nell'ascoltare questi attimi di saggezza, purtroppo da adulti ci si dimentica come si fa. Mi sarebbe piaciuto esprimere attraverso l'ascolto della parte più profonda di sé un significato “altro” spingendo il lettore, ad andare oltre, affinché in ogni problema di vita si possa vedere il momento di crisi,  ma anche e soprattutto le soluzioni, con le loro intrinseche ed esplicite possibilità.
 
«La gestione di diversi personaggi e quindi di diversi punti di vista è uno dei compiti più difficili per uno scrittore. Nel suo romanzo vi sono passaggi di testimone tra diversi protagonisti a cui ha dato una voce distinta, unica e per ognuno, anche per i più crudeli, si riesce a provare empatia e interesse per la loro storia. Come è riuscita a gestire tanti personaggi e a renderli così vivi?». Adoro ascoltare storie. Ogni volta cerco di non dare nulla per scontato, evitando i pregiudizi. Ascoltando ho imparato che ogni persona ha una storia interessante fatta di ideali, di sfide, di ombre, di successi e sconfitte. Così in ogni personaggio ho inserito una briciola di vissuto e ho cercato di immaginare come sarebbe stato essere nei suoi panni, nelle sue relazioni, nelle sue “maschere”, nella sua quotidianità,nella sua sfera emozionale. Prima ho progettato le storie, poi le relazioni e infine ho definito il profilo di ogni personaggio.
«Ha esordito nell'editoria come poetessa. Qual è stata l'esigenza che l'ha spinta a passare alla dimensione del romanzo, e come è cambiato il suo approccio alla scrittura?». La scrittura in tutte le sue forme è sempre stata presente nella mia vita, non ho fatto distinzioni nette tra poesia e romanzo, non mi sono data regole di etichettatura. Per me le parole sono parole e fluiscono secondo una dimensione speciale non sempre razionale, credo debbano esprimere le emozioni. Per cui il mio approccio più che alla scrittura è un approccio alla parola e alle sue delicate sfumature. Questo mio punto di vista, molto personale, mi ha spinto ad esprimere attraverso le parole tutta l'emozionalità di una storia.
 
«Crede che la sua opera, ricca di umanità, di spirito e di riflessione sulla capacità e la forza dell'uomo di cambiare vita, nel bene ma anche nel male purtroppo, possa essere d'aiuto a chi si trova in un momento di difficoltà o di scelta vitale per la sua esistenza?».Si, questo è l'auspicio più profondo. Siamo spesso portati a pensare che la nostra vita sia più terribile della vita di altri. Oppure che i nostri vissuti e le nostre relazioni siano ben lontane da episodi di violenza. Questa chiusura è un costrutto del tutto personale che ci chiude all'altro e spesso ci rinchiude in gabbie mentali o paure. La CON-DIVISIONE invece ci permette di sapere che la vita è vita. Che va vissuta a pieno, accettando ogni rischio, assaporando nelle piccole cose la gioia di quelle più grandi. Grazie alla condivisione dei racconti di molte persone anziane questo costrutto viene meno e anche le persone giovani possono comprendere che le difficoltà, la mancanza di lavoro, le notti insonni, le relazioni difficili sono sempre esistite, così come le persone che hanno sempre saputo creare per sé e per altri opportunità, nuove strade, supporto, comprensione, aiuto fraterno.
 
«Quali opere o scrittori hanno influenzato il suo percorso poetico e letterario?». Amo moltissimo leggere, tra i tanti potrei citare H.Hesse, Isabelle Allende, Ernesto Sabato, Pablo Neruda, P.Cohelo, H. Mamani.
 
«Vite fragili racconta storie molto crude, ambientate spesso in tessuti sociali disagiati e privi di valori. Le vicende di Alice, di Iris, di Marco, di Renato, di Hamide e degli altri personaggi rispecchiano quelle che troppo spesso ci riportano ogni giorno i notiziari. Come è riuscita a gestire storie e sentimenti tanto privati e dolorosi? A cosa o a chi si è ispirata?». Le storie di fantasia sono ispirate a fatti realmente accaduti a livello internazionale. Dalla realtà all'immaginazione il passo è stato breve. Il tentare un atto di immedesimazione ha fatto tutto il resto.
«Continuerà a raccontare storie di vite fragili? Quali sono i suoi progetti letterari futuri?». Si, sono al lavoro da maggio 2017 e ho già approntato due romanzi che sto costruendo nei fatti e una storia di antiche ricette sul magico mondo delle erbe. Ho inoltre da poco terminato anche una raccolta poetica che è in attesa di pubblicazione.
 
 
 
Titolo: Vite fragili
Autore: Elisabetta Sabato
Genere: Romanzo psicologico
Casa Editrice: Edizioni del Poggio
Pagine: 144
Codice ISBN: 978-8889008904
 
 
 
https://www.facebook.com/ElisabettaSabatoScrittricePoetessa/
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