IL BARATRO BIANCOROSSO

IL BARATRO BIANCOROSSO

BARI - MESSINA 1 - 3
Reti:
48'Cordova, 62'Di Napoli, 75'Zaniolo, 95'Gentile
Chi credeva che a Venezia si è toccato il fondo, ha avuto la dimostrazione
che alla regola c'è sempre l'eccezione.Una lunga e movimentata settimana
aspetta la dirigenza barese circa decisioni scontate da prendere e non
solo.
Quarta sconfitta in casa, settima in campionato, media da retrocessione
che, come copione prevede, darà nelle prossime ore il benservito al
tecnico Tardelli, colpevole, come del resto lo sono stati Perotti e
Sciannimanico, di non aver alzato la voce ed essersi limitato ad obbedire
agli ordini dei superiori. Ma questa volta non ci si deve limitare a
scrollarsi di dosso le responsabilità allontanando il tecnico...troppo
facile!La città è stata umiliata fin troppo da tutta l'Italia, che ormai
si è capito, ha imparato a conoscere Bari come terra di conquista.
A parte
quelle poche centinaia di persone che ormai sfidano anche il freddo
pungente di un limpido ma ventoso pomeriggio di domenica, fuori dal
San Nicola c'è tutta una città ormai senza calcio,disinteressata agli
eventi della nostra Bari;e questo è solo segno di una irreversibile
tendenza del calcio barese al declino.
Per la cronaca, non sono bastati un palo
di Cordova e una traversa di Bellavista,poi espulso da Giannoccaro per
doppia ammonizione, a dar coraggio a uomini spenti.Neanche il non
meritato vantaggio siglato dal solito Cordova, sempre su punizione,ha
dato un filo d'anima ad undici zombi in un campo verde.Lo testimonia
il pari giallorosso con De Rosa,Ingrosso e Pizzinat a contemplare
lo scambio da calcetto di fronte ad uno spaesato Battistini.Non poteva
che essere l'inizio della fine!Il grande Bortolo Mutti fiuta l'aria a
suo favore e con tre cambi "ragionati" fa volare il Messina.Il nostro
mister, ancora impassibile di fronte a tale scempio, si inventa un Valdes
ad un quarto d'ora dal termine al posto di Ingrosso, ed un incolpevole Lipatin
al posto di un Motta, pure lui sempre più ad immagine e somoglianza di
questa società.Accumula,accumula, ecco che l'urlo della città prende
corpo."Scommesse,donne e denaro...solo questo vi è caro".Questo lo striscione
di una curva che, ormai, ha capito tutto e riesce dentro di se a
prevedere il futuro prossimo.Scatta l'insolita, ma forse fruttifera
contestazione fuori all'ingresso della Tribuna d'onore.Tutti sanno
quello che è successo.
Ovvio epilogo di una rabbia repressa da tempo, come
testimonia lo striscione comparso in curva settimane fa"cassa svuotata,
missione terminata...".Una tale reazione da parte della tifoseria più
signora d'Italia,era il minimo e di sicuro quello che serviva per far
sentire il fiato sul collo a questa società, per farle capire che la
città non è morta, che ha voglia di calcio.La pressione che si fa
sentire è solo benefica per una squadra che, altrimenti, non si
potrebbe mai rendere conto di quello che è, continuando a vivere nel
torpore dell'indifferenza.Si cadrebbe inevitabilmente in C, e poi
oltre,scomparendo senza lasciar traccia, come succede spesso quì al
sud.Oggi, lunedì alle 19, la dirigenza si riunirà per una assemblea dei
soci programmata da tempo, ma che cade a fagiolo.Si discuterà del nuovo
nome sulla panchina,ovviamente, ma anche dell'approvazione del bilancio
chiuso il 30 giugno scorso, con perdite per un totale di circa otto
miliardi di vecchie lire.Si dovrà,di conseguenza, decidere se
ricapitalizzare la società o meno, ed in tal caso eventuali buone
offerte da terzi sarebbero prese più facilmente in considerazione.La
società è sempre in attesa di proposte...si vedrà.Intanto, in attesa
di sviluppi sotto tutti i punti di vista,è in arrivo per domenica
prossima la splendida trasferta dai fratelli salernitani...un'ottima
occasione per far vedere che Bari c'è, è viva anche,anzi, soprattutto BARI - MESSINA 1 - 3
Reti:48'Cordova, 62'Di Napoli, 75'Zaniolo, 95'Gentile
Chi credeva che a Venezia si è toccato il fondo, ha avuto la dimostrazione
che alla regola c'è sempre l'eccezione.Una lunga e movimentata settimana
aspetta la dirigenza barese circa decisioni scontate da prendere e non
solo.Quarta sconfitta in casa, settima in campionato, media da retrocessione
che, come copione prevede, darà nelle prossime ore il benservito al
tecnico Tardelli, colpevole, come del resto lo sono stati Perotti e
Sciannimanico, di non aver alzato la voce ed essersi limitato ad obbedire
agli ordini dei superiori. Ma questa volta non ci si deve limitare a
scrollarsi di dosso le responsabilità allontanando il tecnico...troppo
facile!La città è stata umiliata fin troppo da tutta l'Italia, che ormai
si è capito, ha imparato a conoscere Bari come terra di conquista.A parte
quelle poche centinaia di persone che ormai sfidano anche il freddo
pungente di un limpido ma ventoso pomeriggio di domenica, fuori dal
San Nicola c'è tutta una città ormai senza calcio,disinteressata agli
eventi della nostra Bari;e questo è solo segno di una irreversibile
tendenza del calcio barese al declino.Per la cronaca, non sono bastati un palo
di Cordova e una traversa di Bellavista,poi espulso da Giannoccaro per
doppia ammonizione, a dar coraggio a uomini spenti.Neanche il non
meritato vantaggio siglato dal solito Cordova, sempre su punizione,ha
dato un filo d'anima ad undici zombi in un campo verde.Lo testimonia
il pari giallorosso con De Rosa,Ingrosso e Pizzinat a contemplare
lo scambio da calcetto di fronte ad uno spaesato Battistini.Non poteva
che essere l'inizio della fine!Il grande Bortolo Mutti fiuta l'aria a
suo favore e con tre cambi "ragionati" fa volare il Messina.Il nostro
mister, ancora impassibile di fronte a tale scempio, si inventa un Valdes
ad un quarto d'ora dal termine al posto di Ingrosso, ed un incolpevole Lipatin
al posto di un Motta, pure lui sempre più ad immagine e somoglianza di
questa società.Accumula,accumula, ecco che l'urlo della città prende
corpo."Scommesse,donne e denaro...solo questo vi è caro".Questo lo striscione
di una curva che, ormai, ha capito tutto e riesce dentro di se a
prevedere il futuro prossimo.Scatta l'insolita, ma forse fruttifera
contestazione fuori all'ingresso della Tribuna d'onore.Tutti sanno
quello che è successo.Ovvio epilogo di una rabbia repressa da tempo, come
testimonia lo striscione comparso in curva settimane fa"cassa svuotata,
missione terminata...".Una tale reazione da parte della tifoseria più
signora d'Italia,era il minimo e di sicuro quello che serviva per far
sentire il fiato sul collo a questa società, per farle capire che la
città non è morta, che ha voglia di calcio.La pressione che si fa
sentire è solo benefica per una squadra che, altrimenti, non si
potrebbe mai rendere conto di quello che è, continuando a vivere nel
torpore dell'indifferenza.Si cadrebbe inevitabilmente in C, e poi
oltre,scomparendo senza lasciar traccia, come succede spesso quì al
sud.Oggi, lunedì alle 19, la dirigenza si riunirà per una assemblea dei
soci programmata da tempo, ma che cade a fagiolo.Si discuterà del nuovo
nome sulla panchina,ovviamente, ma anche dell'approvazione del bilancio
chiuso il 30 giugno scorso, con perdite per un totale di circa otto
miliardi di vecchie lire.Si dovrà,di conseguenza, decidere se
ricapitalizzare la società o meno, ed in tal caso eventuali buone
offerte da terzi sarebbero prese più facilmente in considerazione.La
società è sempre in attesa di proposte...si vedrà.Intanto, in attesa
di sviluppi sotto tutti i punti di vista,è in arrivo per domenica
prossima la splendida trasferta dai fratelli salernitani...un'ottima
occasione per far vedere che Bari c'è, è viva anche,anzi, soprattutto
in momenti come questi,dove è troppo facile ridere e dire "meglio
andare a vedere il posticipo della A".
Onora la tua città, difendine i colori.
in momenti come questi,dove è troppo facile ridere e dire "meglio
andare a vedere il posticipo della A".
Onora la tua città, difendine i colori.
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