Diana Tejera - ''Mi Fingo Distratta''

Diana Tejera - ''Mi Fingo Distratta''

Diana Tejera ha pubblicato con Filibusta Records e distr. Goodfellas/Believe Digital il suo nuovissimo disco di inediti il 13 APRILE, dandogli il titolo “Mi Fingo Distratta”.
 
Il suo tour di presentazione è partito il 14 aprile dall' Auditorium Parco della Musica di Roma ed il disco si caratterizza come un trattato semi-serio sull'amore e i suoi accidenti: come in una piccola enciclopedia sentimentale, Diana Tejera analizza, gioca, rimpiange, rilancia e prende in giro l'amore. Il titolo descrive lo stato mentale di chi suppone un amore naturale e duraturo senza finzione alcuna, consapevole che per preservarlo dall'usura del tempo necessiti di un'attenta distrazione.
 
Un disco introspettivo ma in costante dialogo con ciò che è esterno al proprio sé: il mondo interiore con le sue complessità da una parte, dall'altra l'osservazione leggera ma mai distaccata dell'esistenza, dei suoi imprevisti, delle relazioni che giorno per giorno vanno costruite e alimentate.
 
A proposito del disco, Diana ha detto: “Questo disco è nato alla fine di un percorso disegnato negli ultimi tre anni in cui avvenimenti di rara gioia e disperazione hanno costellato la mia realtà. Ho scoperto, attraversando il dolore come un ponte immaginario, con una katana fedele compagna a proteggere i miei passi, che l'amore può assumere delle sembianze inimmaginabili quando si offre senza aspettarsi nulla e sembra quasi vitale donarlo.
Ho scritto e registrato questo album con la leggerezza necessaria a non farlo diventare un'ossessione, nonostante ne abbia curato ogni minimo dettaglio, ma un'espressione naturale dei miei sentimenti, se anche contrastanti, sempre tesi ad una visione ironica e ottimista della vita, con la disincantata certezza che gli inciampi sono sempre dietro l'angolo.
 
Ci sono stati due incontri fondamentali in questo disco. Il primo è stato quello con Sara De Simone, amica e letterata, con la quale in modo quasi involontario abbiamo iniziato a collaborare alla scrittura di alcuni brani, aprendo le porte a nuove immagini e direzioni; l'altro è stato quello con l'amico e produttore Roberto Romano. Avevo iniziato la produzione del disco da sola con entusiasmo, ma, complice un periodo di cambiamenti radicali, ho corso il rischio di arenarmi. Sentivo l'esigenza di contaminare il mio suono e lì ho trovato la grande sensibilità di Roberto a riannodare con il suo ascolto i fili di un discorso interrotto, apportando nuove sonorità di cui i brani avevano bisogno”.  

La prima traccia è “Resto sola”, che parla della solitudine dopo la fine di una storia che diventa un invito alla riscoperta di se stessi. “Parentesi di delirio” è un vero e proprio pastiche musicale, in cui si rivendica l'importanza del nonsense nella vita di tutti noi, in particolare quando abbiamo a che fare con l'amore. La terza traccia è “Dritto negli occhi”, dialogo intimo con un “tu” amato e temuto perché capace di svestire di ogni strategia e armatura e “Attraversatemi” si presenta come un brano visionario e immaginifico in cui ancora una volta vibrano le note della solitudine amorosa: una solitudine che non si ripiega su se stessa, ma cerca il mondo e con esso si mischia in una danza catartica e sensuale.
 
“Abito” racconta la nostalgia di un sentimento mai sopito, che affiora nelle azioni quotidiane e “Necessità” narra allegria e trepidazione per un nuovo incontro. “Quando tornano i colori” è uno sguardo perso chissà dove separa chi è prigioniero di silenzi e tenebre dal mondo circostante. La speranza di chi osserva è nel ritorno di un sorriso, di una parola reale e di un mondo di colori, perché solo in quell'arcobaleno ci si può ritrovare e riconoscere in un legame profondo e innato. C'è puro incanto dedicato all'amore sulle note di “Che giornata”, mentre “Piuttosto che restare con te” racconta di quotidianità e di ragioni per tornare a se stessi. “L'intervallo” canta pause e silenzi nutrono l'amore nonostante la paura che una tregua possa arrestare la sua dinamica; “Segreto professionale” invece si ispira ad un gioco, e all'impossibilità di rivelare un segreto, una dedica ad un padre amato.
L'ultima traccia, la title track è “Mi fingo distratta”: tre versi icastici svelano la strategia che fa della finta distrazione un mezzo per raggiungere lo scopo ultimo dell'esistenza: amare ed essere amati.
 

diana tejera, nuovo disco

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