
WILLY DEVILLE A RUVO DI PUGLIA(BA)
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07/07/2008 | alceste
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Riparte PRIMITIVO - LA PROVINCIA DEI SUONI, la manifestazioni musicale dedicata alle nuove forme sonore internazionali. Protagonista della serata del 12 luglio sarà WILLY DEVILLE, l'eccentrico ed iconoclasta artista statunitense il cui look da dandy luciferino tradisce l'amore per il mondo gitano. Affascinato dal blues di Robert Johnson come dal r&b di Solomon Burke, questo pirata metropolitano rappresenta una delle massime espressioni del rock degli ultimi anni.
N.B. Per motivi organizzativi, il concerto è stato spostato in Piazza Matteoti
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WILLY DEVILLE
@ Piazza Matteotti
Ruvo di Puglia (Bari)
START: h 21
www.timezones.it
INGRESSO GRATUITO
Uno dei più grandi artisti americani in circolazione, un autentico catalizzatore della tradizione musicale del proprio Paese; musicista poliedrico (canta e suona chitarra, dobro e armonica), con un look da dandy luciferino che tradisce però l'amore per il mondo gitano, Willy DeVille è un pirata metropolitano che miscela con sapienza i generi più diversi: il blues di Robert Johnson, il r&b di Solomon Burke, il rock'n'roll anni '50 di Gene Vincent e il New Orleans sound di Allen Toussaint e Dr. John.
Una spiccata insofferenza per il music business, unita ad una travagliata esperienza di vita, lo portano lontano dai favori dell'industria discografica americana e lo rendono un mito fuori patria, soprattutto nel vecchio continente che lo ha adottato come icona dell'artista maledetto, largamente amato ed apprezzato.
La sua voce aspra sussurra il blues, urla rock'n'roll scalcinato e seduce come ad una fiesta latina (ha fatto storia la sua versione chicana della "Hey Joe" di Jimi Hendrix).
Qualcuno lo ricorderà con un nome diverso, infatti i suoi primi sette album uscirono a nome della band "Mink DeVille", formula che si lascia alle spalle dopo "Sportin' Life". Nel 1987, con Mark Knopfler (Dire Straits) alla produzione parte la sua illuminata carriera solista con il capolavoro "Miracle".Il brano "Storybook Love" (inserito nella colonna sonora "The Prince's Bride") si conquista nientemeno che una nomination all'Oscar. Da questo momento in poi sarà "Willy DeVille" e pubblica altri otto album. L'ultimo è "Crow Jane Alley" (2005) con cui Willy fa ancora centro nel cuore dei fans e della critica.
Con nove brani inediti e ispirati e due cover: "Slave To Love" di Bryan Ferry e "Come A Little Bit Closer" di Jay And The Americans. In pieno DeVille style, denotano il particolare stato di grazia musicale e personale che questo artista sta attraversando. Può confermarlo chi ha partecipato ai concerti del tour promozionale di quest'album nell'estate del 2005 e potranno riconfermarlo in quanti accoreranno a questo nuovo tour in Trio di DeVille, dove ad accompagnarlo tornano Seth Farber (piano) e David Keyes (contrabasso).
A DeVille piace dire: "La vita è un libro aperto. Sei tu a scriverne le pagine." Ecco perché gli piace tanto stare sul palco. Ogni suo concerto è un libro aperto, una meravigliosa avventura musicale per un'artista con un'estensione di repertorio che può essere eguagliata soltanto da quella della sua generosità.
FONTE: COMUNICATO STAMPA - MICHELE CASELLA
Per la Redazione:
Alceste Ayroldi
aayroldi@aliceposta.it
N.B. Per motivi organizzativi, il concerto è stato spostato in Piazza Matteoti
[img src=/data/rubriche/5g8qujkvo4ogm1quy1jz1215429470.jpg alt=Immagine>
WILLY DEVILLE
@ Piazza Matteotti
Ruvo di Puglia (Bari)
START: h 21
www.timezones.it
INGRESSO GRATUITO
Uno dei più grandi artisti americani in circolazione, un autentico catalizzatore della tradizione musicale del proprio Paese; musicista poliedrico (canta e suona chitarra, dobro e armonica), con un look da dandy luciferino che tradisce però l'amore per il mondo gitano, Willy DeVille è un pirata metropolitano che miscela con sapienza i generi più diversi: il blues di Robert Johnson, il r&b di Solomon Burke, il rock'n'roll anni '50 di Gene Vincent e il New Orleans sound di Allen Toussaint e Dr. John.
Una spiccata insofferenza per il music business, unita ad una travagliata esperienza di vita, lo portano lontano dai favori dell'industria discografica americana e lo rendono un mito fuori patria, soprattutto nel vecchio continente che lo ha adottato come icona dell'artista maledetto, largamente amato ed apprezzato.
La sua voce aspra sussurra il blues, urla rock'n'roll scalcinato e seduce come ad una fiesta latina (ha fatto storia la sua versione chicana della "Hey Joe" di Jimi Hendrix).
Qualcuno lo ricorderà con un nome diverso, infatti i suoi primi sette album uscirono a nome della band "Mink DeVille", formula che si lascia alle spalle dopo "Sportin' Life". Nel 1987, con Mark Knopfler (Dire Straits) alla produzione parte la sua illuminata carriera solista con il capolavoro "Miracle".Il brano "Storybook Love" (inserito nella colonna sonora "The Prince's Bride") si conquista nientemeno che una nomination all'Oscar. Da questo momento in poi sarà "Willy DeVille" e pubblica altri otto album. L'ultimo è "Crow Jane Alley" (2005) con cui Willy fa ancora centro nel cuore dei fans e della critica.
Con nove brani inediti e ispirati e due cover: "Slave To Love" di Bryan Ferry e "Come A Little Bit Closer" di Jay And The Americans. In pieno DeVille style, denotano il particolare stato di grazia musicale e personale che questo artista sta attraversando. Può confermarlo chi ha partecipato ai concerti del tour promozionale di quest'album nell'estate del 2005 e potranno riconfermarlo in quanti accoreranno a questo nuovo tour in Trio di DeVille, dove ad accompagnarlo tornano Seth Farber (piano) e David Keyes (contrabasso).
A DeVille piace dire: "La vita è un libro aperto. Sei tu a scriverne le pagine." Ecco perché gli piace tanto stare sul palco. Ogni suo concerto è un libro aperto, una meravigliosa avventura musicale per un'artista con un'estensione di repertorio che può essere eguagliata soltanto da quella della sua generosità.
FONTE: COMUNICATO STAMPA - MICHELE CASELLA
Per la Redazione:
Alceste Ayroldi
aayroldi@aliceposta.it
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