Anche il penultimo giorno è andato e con lui, quasi in maniera simbolica, se ne sono andati anche sole e caldo torrido. Lo Sziget sta per volgere al termine e anche il cielo comincia a piangere promettendo il diluvio universale per il concerto dei Foo Fighters di questa sera.
Ieri però, prima che il festival faccia esplodere la sua anima più rock, il palco principale ha visto librarsi, leggera ed eterea come sempre, la figura più angelica e fiabesca della musica internazionale. Florence ha incantato migliaia di persone sprigionando quel mix inconfondibile di potenza e delicatezza che solo la sua voce elfica può regalare. Chi non ha mai visto uno spettacolo dei Florence and The Machine nella sua vita non sa cosa si è perso. È impossibile non emozionarsi e non percepire l’energia della Terra che la musica di questa incredibile band sprigiona convogliata dalla sua leader che la Terra non la tocca praticamente mai.
Purtroppo noi di Nightguide non abbiamo potuto avere l’onore di essere li sotto palco ad estasiarci perché, essendo gli ultimi arrivati al nostro primo anno di partecipazione al festival, qualche pegno lo dovevamo pagare e ci sta. E ahimè sarà lo stesso per stasera con i Foo Fighters. Ma non ci lamentiamo e siamo più che soddisfatti di quello che abbiamo potuto raccontarvi ogni giorno tramite i nostri report.
Per quanto Florence eclissi chiunque ci sia prima di lei, non sono stati da meno Tom Odell con il suo piano e i Catfish And The Bottlemen con il loro indie rock più puro che mai. Sul Mastercard stage invece abbiamo avuto modo di assistere solo al concerto della superband dei Superorganism che vince il premio come una della cose più strane a cui abbiamo mai assistito. Vi prego andateveli a vedere e seguiteli perché sono troppo belli. È stato amore a prima vista!
Ci sarebbe tanto piaciuto raccontarvi anche il concerto degli Yellow Days, sempre sul Mastercard Stage, ma, ahinoi, hanno annullato all’ultimo senza una ben precisata motivazione.
A parte questi live, pochi ne siamo consapevoli, ieri ci siamo dedicati molto a visitare l’Alternativa Camping e il Lightstage, roccaforte del popolo italiano allo Sziget. Abbiamo incontrato la bravissima Sara Ammendolia, in arte Her Skin, che da noi, ma anche nel resto del mondo, in poco più di un anno e mezzo, ha fatto conoscere la sua musica alternativa e internazionale, una vera ventata di freschezza nel nostro panorama musicale. E se in così poco tempo se la sono contesa festival ed artisti un motivo ci sarà.
La sua intervista la leggerete presto su Nightguide, così come quella che abbiamo avuto con l’altro gruppo dal genere indefinibile che si è esibito subito dopo di lei: i Pop X. Tantissima energia, autotune sparato a palla, esibizione in mutande, birre che volavano, sudore a impestare l’aria e il camping in visibilio, questo hanno regalato i Pop X allo Sziget. La loro di sicuro è stata l’intervista più weird della storia, ma non vi possiamo raccontare proprio tutto; a volte quello che succede allo Sziget è bene che rimanga allo Sziget.
Ieri finalmente abbiamo avuto il tempo di partecipare al giornaliero intervento sociale che si tiene per 10 minuti sul main stage tra le due band più importanti di ogni giorno. Nell’arco del festival hanno portato il loro contributo, ognuno partendo dalla materia di competenza, per passare il messaggio d’amore di cui si è fatto da sempre portavoce lo Sziget Festival, incitando tutti ad unirsi alla LOVE REVOLUTION. Sul main stage si sono alternati nell’ordine l’antropologa Jane Goodall, famosa per i suoi studi sugli scimpanzé, gli ambientalisti Rosa Anders e Milan Van Der Meulen, il coreografo Drew Dollaz, il duo di acrobati gay The Arrow con il loro All Love Is Equal, e la poetessa Sudanese Emi Mahmoud che ha presentato uno dei monologhi più emozionanti che abbia mai sentito.
Voglio terminare questo articolo riportandovi il concetto del suo monologo. Un festival, un concerto o la vita che viviamo tutti i giorni non soltanto episodi che attraversiamo fini a se stessi; fate sempre in modo di portare qualcosa con voi delle persone che vi stanno accanto e di tutto quello che vi circonda, e fate in modo che gli altri portino qualcosa di voi quando tutto sarà finito. Perché un mondo dove doniamo e riceviamo Amore è sicuramente un mondo migliore e più degno di essere vissuto.
Grazie Sziget.
Articolo a cura di Luigi Rizzo
Foto a cura di Luigi Rizzo ed Elisa Hassert